Milano – Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Milano per il pestaggio a Cristiano Iovino. I reati ipotizzati sono quelli di rissa, percosse e lesioni in concorso, nel fascicolo aperto dal pm Michela Bordieri dopo la prima comunicazione di notizia di reato inviata la notte del raid dai carabinieri. Ecco la ricostruzione dell’aggressione. Ore 3.23 e 20 secondi del 22 aprile, siamo in via Traiano a Milano.
Una delle telecamere interne a presidio delle sei torri di Parco Vittoria, complesso residenziale in zona Portello, riprende quanto accade davanti all’ingresso principale. Piove a dirotto. C’è una persona sul marciapiedi in attesa di qualcuno: è Iovino, il personal trainer di 37 anni finito nei mesi scorsi al centro dell’affaire Totti-Blasi per una presunta relazione con la showgirl. All’improvviso, un mini-van nero piomba all’incrocio con via Petitti e si ferma in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali.
Il primo a scendere è un uomo dal fisico molto esile, che si avvicina quasi saltellando verso l’altro: le immagini immortalano la scena ad alcune decine di metri di distanza e non danno alcuna certezza sulle facce dei protagonisti, ma secondo le dichiarazioni di due testimoni quella sarebbe la sagoma del rapper trentaquattrenne. Avanza verso Iovino, montando quasi la guardia come un pugile e cercando di colpirlo, ma il preparatore atletico, palestrato e più alto di lui, indietreggia, spostandosi rapidamente verso destra. Accanto ai due litiganti, arriva un terzo uomo, di corporatura più imponente, che a sua volta tenta di aggredire il trentasettenne romano; e poi eccone altri cinque-sei, in gruppo. Questione di attimi: Iovino viene spintonato e cade; a quel punto, il filmato mostra un vero e proprio raid da "branco", con l’uomo a terra in balìa di calci e pugni.
In disparte , vicino al mini-van, si nota anche la presenza di una ragazza, che dal video sembra avere i capelli biondi. Il blitz dura 40 secondi al massimo, anche perché nel frattempo è spuntata un’altra macchina: è un taxi, che non riesce a passare perché il mini-van occupa per intero la carreggiata di via Traiano, strada a senso unico che porta in viale Teodorico. Alle 3.24, i picchiatori, a volto scoperto, risalgono rapidamente sul furgoncino, non prima di aver intimidito le guardie private di turno: "Non chiamate nessuno, fatevi i c... vostri".
Nonostante le minacce, i vigilantes chiamano eccome, generando l’intervento di ambulanza e pattuglie dei carabinieri. Ecco il film dell’aggressione a Iovino, nella sequenza acquisita agli atti dagli investigatori che stanno indagando su quanto accaduto tra le 3 e le 3.23 della notte tra il 21 e il 22 aprile. Una sequenza che non sarebbe altro che il secondo tempo della violenta lite andata in scena mezz’ora prima nel privé della discoteca The Club di corso Garibaldi, pare originata da un apprezzamento di troppo nei confronti della ventiduenne Ludovica Di Gresy, che era in compagnia di Fedez.
Una sequenza da combinare con le frasi messe a verbale dai due testimoni oculari: il pestaggio vero e proprio è avvenuto all’imbocco del vialetto che porta a Parco Vittoria, quindi a due passi dalla guardiola. Ai militari, i due hanno fatto subito il nome di Fedez, dicendo di averlo riconosciuto, tanto che la "cnr" inoltrata qualche ora dopo alla Procura identifica Cristiano Iovino come "vittima" e Federico Leonardo Lucia come "denunciato" per rissa, reato procedibile d’ufficio. Per gli altri due reati contestati, percosse e lesioni, serve la querela di parte, che al momento Iovino non ha presentato (confermando la linea tenuta già nei minuti immediatamente successivi all’aggressione). Dal canto suo, Fedez ha smentito la sua presenza in via Traiano: "Io non c’ero. E dalla telecamera non si vede niente". In realtà, volti a parte, si vede tutto. O quasi.