NICOLA PALMA
Cronaca

Fedez, Rosiello e l’agguato a Cristiano Iovino: il video del pestaggio e le prime immagini. Altri tre identificati

Milano, il filmato delle telecamere in via Traiano: il van nero, il branco degli ultras Milan, il personal trainer. Caccia al tassista fantasma testimone dell’aggressione. Già cinque identificati

I due fotogrammi del pestaggio a Cristian Iovino

I due fotogrammi del pestaggio a Cristian Iovino

Prima scena. Ore 3.23 del 22 aprile, siamo in via Traiano a Milano. Una delle telecamere a presidio del complesso residenziale "Parco Vittoria" riprende quello che succede in strada. C’è un van nero fermo al centro della carreggiata. Uno dei fotogrammi è tratto dal video che ha immortalato per intero la sequenza e si concentra su ciò che accade sulle strisce pedonali: un uomo con le scarpe bianche indietreggia dopo un primo rapidissimo faccia a faccia per sfuggire a cinque-sei uomini che avanzano minacciosi. Ecco le fasi iniziali del pestaggio a Cristiano Iovino, che proseguirà nei secondi successivi prima sul marciapiedi vicino all’ingresso del civico 35 e poi in una piccola area verde di fianco al locale portineria.

Federico Lucia, in arte Fedez, 34 anni, con il suo bodyguard Christian Rosiello
Federico Lucia, in arte Fedez, 34 anni, con il suo bodyguard Christian Rosiello

Il filmato al centro dell’indagine non svela i volti dei protagonisti, ma i due vigilantes di turno in guardiola quella notte metteranno a verbale di aver riconosciuto "senza ombra di dubbio" Federico Leonardo Lucia in arte Fedez tra gli aggressori.

Ieri il rapper trentaquattrenne – indagato dalla Procura per rissa, lesioni e percosse in concorso – ha ridimensionato l’allarme sulle sue condizioni di salute e smentito tramite lo staff le voci che lo davano ricoverato in ospedale. 

Chi c’era con lui quella notte? L’inchiesta sta andando avanti: stando a quanto risulta, sarebbero stati identificati altri tre componenti del gruppo arrivato a bordo del Mercedes. L’inquadratura non riprende il taxi che a un certo punto compare dietro il van: il conducente prova a infilarsi nello spazio lasciato dal veicolo nero per proseguire lungo via Traiano. Dopo un paio di tentativi, capisce che non ci passa e innesta la retromarcia per tornare indietro di qualche metro e svoltare a sinistra in via Petitti. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare il tassista, anche perché quasi tutte le auto bianche sono dotate di una dashcam. Non è l’unico veicolo sulla scena: ce ne sono altri due che si muovono in quei minuti, ma almeno uno non è certamente occupato da persone coinvolte nella "spedizione punitiva".

E arriviamo al secondo fotogramma, che con ogni probabilità mostra le sequenze conclusive: ci sono alcune persone sul marciapiedi, altre sulle strisce davanti al van. Iovino è fuori dalla visuale dell’occhio elettronico, forse è già rientrato nell’appartamento dove risiede: lì lo troveranno i carabinieri, in compagnia dell’ex tronista e dj Salvatore Angelucci. Verosimilmente è quello il momento in cui uno o più membri del gruppo minacciano il portinaio e la guardia privata in servizio, dicendo loro di non contattare le forze dell’ordine ("Non chiamate nessuno, fatevi i c. vostri") e chiedendo di esibire documenti d’identità e cellulari (evidentemente per conoscere le generalità e per verificare che non abbiano scattato foto o girato video).

Intimidazioni che non spaventano i vigilantes, tanto che subito dopo scatta la segnalazione al 112. I primi ad arrivare sono i soccorritori di Areu e un equipaggio del Radiomobile: Iovino si fa medicare le ferite al volto e alla testa, ma rifiuta il trasporto in ospedale; ai militari specifica di non voler sporgere querela e di non sapere chi lo abbia picchiato, facendo un generico riferimento a una precedente lite "con sconosciuti" al The Club. Quelle parole raccontano solo una parte della verità, per gli inquirenti: la discussione è sì avvenuta nel locale di corso Garibaldi, ma con una persona nota al personal trainer. È Fedez, accompagnato dal bodyguard ultrà Christian Rosiello. Il motivo? L’ipotesi dell’apprezzamento a una ragazza ha perso quota: per il titolare della discoteca, dietro ci sarebbero solo futili motivi legati all’alcol.