La Curva Sud prende le distanze dal caso Fedez e difende uno dei suoi esponenti di spicco, Christian Rosiello. Nel primo pomeriggio di martedì, sul profilo Instagram “Banditi.curvasudmilano” è comparso un post con la posizione ufficiale degli ultrà: “Ormai da giorni assistiamo a un tam-tam mediatico relativo alle vicende private del cantante Fedez”. Il riferimento è al pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino e al presunto coinvolgimento di tifosi rossoneri nell'agguato di via Traiano, andato in scena nella notte tra il 21 e il 22 aprile.
Il post su Instagram
“Trattandosi di un personaggio molto popolare – prosegue la nota – la cosa può non stupire, ma ciò che invece profondamente ci indigna è la diffusione di notizie totalmente non veritiere, le quali accostano il nome della Curva Sud al cospetto appunto del signor Federico Lucia. Dobbiamo ribadire una volta per tutte che la Curva, intesa come gruppo di persone che da sempre segue il Milan in ogni stadio per sostenere i colori rossoneri, non abbia alcun tipo di legame con Fedez, né riguardo vicende professionali né tantomeno riguardo vicende private”.
Il bodyguard Christian Rosiello
La seconda parte del comunicato è dedicata a Christian Rosiello: non viene mai nominato, ma sembra evidente il riferimento all'uomo che da tempo ormai compare accanto a Fedez in ogni occasione pubblica, che sia una serata in discoteca o un'udienza in Tribunale a Roma. “Questo concetto (l'assenza di legami con Fedez, ndr) deve essere chiaro e inscalfibile, indipendente dal fatto che un qualsiasi membro facente parte della curva (siamo più di 10mila) abbia una propria vita privata che possa vederlo protagonista al fianco di personaggi più o meno famosi, le cui identità sono ignote anche a noi per evidenti ragioni di riservatezza connesse ai contratti stipulati”.
Il contratto con Fedez
“Troviamo davvero vili e meschini – si legge su Instagram – tutti coloro che vogliono screditare con notizie false l'operato di qualcuno, infangandone a tutti i costi il nome, nonostante si tratti di una persona totalmente incensurata (scritto in maiuscolo, ndr), assunta con un regolare contratto di lavoro e nonostante abbia operato per anni nel settore con un regolare patentino rilasciato dalla Prefettura di Stato, necessario per svolgere la propria mansione. Tutto ciò con il risultato di infangare e diffamare un padre di famiglia che da anni opera nel settore in maniera professionale e che ha lavorato con diversi vip e personaggi dello spettacolo”.