Milano – “Gli ho parlato chiaro anche adesso là sotto, perché ho detto: guarda che tuo cugino me lo tengo e tu lo sai... che io e lui abbiamo un accordo che gli davo un po’ una mano”. A parlare è Marco Ferdico, il frontman della Nord nerazzurra arrestato lunedì, che il 22 novembre 2022 racconta al fidato Mauro Nepi l’esito dell’incontro che ha avuto in Calabria con alcuni esponenti della famiglia di ’ndrangheta dei Bellocco, compreso Antonio.
Già, Antonio detto ‘Totò u Nanu’, che una settimana prima è piombato a casa di Domenico Bosa alias Mimmo Hammer per fargli sapere che la curva sarebbe diventata cosa sua dopo l’omicidio del leader Vittorio Boiocchi avvenuto il 29 ottobre. Secondo quanto emerge dagli atti dell’indagine della Squadra mobile, quel summit a Rosarno servì a mettere a punto il trasferimento in Lombardia di Antonio, in libertà vigilata dopo la condanna per associazione mafiosa: il garante del patto è Ferdico, che già conosceva il cugino Domenico. I parenti sono a conoscenza di quello che è già successo, vale a dire l’intervento a gamba tesa di ‘u Nanu’ per dettare le nuove regole al secondo anello verde: “Tu sei arrivato con la prepotenza – riassume Mimmo ad Antonio –. Sei arrivato così, ma non ti preoccupare che... dopo qualche settimana anche noi saremmo arrivati... vengo su e sistemo se c’è bisogno...”. Ferdico parla del vertice pure con un altro dei presunti luogotenenti del clan, G.I.: “C’è da stare attenti ad Antonio – lo mette in guardia – Ascoltami una cosa... io sono una persona sincera... è furbo, è furbo assai...”.
Parole che tradiscono tutta la diffidenza del neo leader della Nord nei confronti del futuro socio in affari, anche perché a Ferdico non sono proprio andate giù alcune frasi che Bellocco gli ha detto tra il serio e il faceto: “Poi fa delle battute che non mi piacciono: non mi tradire sennò mi tocca ammazzarti... e tu devi fare lo stesso con me... se ti tradisco io... che sai, siete bravi ragazzi, sappiamo già dove abitate tu, come ti chiami... tu... tua figlia... minchia fra... venirmi a dire a me: guarda che di te e Beretta sappiamo già come vi chiamate, nome, cognome, come si chiamano i vostri figli... minchia veramente mi devi fare girare i c.”. Marchino assicura a Nepi di aver risposto a tono, senza farsi intimidire dalle velate minacce dell’altro: “Non c’è bisogno di mettere in mezzo nessuno, che io dove abito se vuoi te lo dico io. E mia figlia non c’entra niente... ma tu stai iniziando una cosa insieme parlando di tradimenti e ammazzare?”.
Dai dialoghi intercettati, gli inquirenti si sono fatti l’idea che Bellocco si sia spostato al Nord “perché personalmente interessato ai guadagni” che ruotano intorno al mondo delle tifoserie”: “Lui è qua per un motivo – la sintesi di Ferdico –. Di sto posto non gliene fotteva un c. a nessuno tranne che a lui... capito, s’è impuntato che se la doveva prendere e se l’è presa”. Considerazioni che se ne portano dietro un’altra: “Il business – ragionano i magistrati – non era di vero interesse per la sua famiglia, la quale aveva solo bisogno di trovare a lui qui una sistemazione”. Con una serie di raccomandazioni a cui attenersi: “Non fare casino, vai con le buone, poi se c’è da salire salgo, però evita... trova prima un accordo poi lo fai fuori piano piano, lo butti fuori piano piano...”.