Milano, 19 dicembre 2023 – L’esposto presentato dal Codacons e da Assourt in merito alla vicenda Ferragni, che sta attirando l’attenzione dell’opinione pubblica in questi giorni, è arrivato sul tavolo del procuratore di Milano, Marcello Viola. L’esposto ipotizza il reato di truffa da parte delle aziende di Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco per la promozione ingannevole di vendita di alcuni pandori, in commercio nel 2022.
Il capo della procura meneghina dovrà valutare l’esposto presentato dalle associazioni di consumatori e decidere che fascicolo aprire per la vicenda: un modello 45 (senza ipotesi di reato, né indagati), un modello 44 (con ipotesi di reato, ma senza indagati) o un modello 21 (con ipotesi di reato e indagati), per poi disporre anche gli eventuali accertamenti.
La multa dell’Antitrust
Il 15 dicembre è trapelata la notizia della sanzione da parte dell'Antitrust alle società Fenice e Tbs Crew, che gestiscono i marchi e i diritti relativi a Chiara Ferragni, rispettivamente per 400 mila euro e per 675 mila euro, e all’azienda dolciaria Balocco per 420 mila euro. L’AGCM ha contestato alle tre società di aver attuato una pratica commerciale scorretta per aver pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas”, in commercio nel 2022: “le tre società lasciando intendere ai consumatori che, comprandolo, avrebbero contribuito a una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino per acquistare un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.
Inoltre, ha proseguito l’Antitrust nell’esposto, “le società Fenice e Tbs Crew hanno incassato oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi della signora Ferragni e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all'ospedale Regina Margherita di Torino”.
Le scuse dell’influencer
A causa del polverone mediatico che si è creato, Ferragni si è esposta due volte in merito alla vicenda tramite i profili social. Inizialmente, già nella giornata del 15 dicembre, ha lasciato alcune parole nelle stories Instagram: “Mi dispiace che dopo tutto l’impegno mio e della mia famiglia sul fronte della beneficenza, ci si ostini a vedere del negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede” ha scritto Ferragni.
"Quella con Balocco – continua l'influencer – è stata un'operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno. In questa particolare ho voluto sottolineare la donazione benefica fatta da Balocco all'ospedale Regina Margherita perché per me era un punto fondamentale dell'accordo. E sapere che quel macchinario che permette di esplorare nuove cure per i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing ora è lì in ospedale è quello che più conta”.
“Dal momento che ritengo ingiusta la decisione adottata nei miei confronti, la impugnerò nelle sedi competenti".
Ma queste scuse non sono bastate e dopo qualche giorno di silenzio, ieri pomeriggio, lunedì 18 dicembre, l’influencer ha postato un video su Instagram in cui, in lacrime, ha ammesso “qualche errore di comunicazione” e di voler recuperare il danno: “Devolverò un milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini.
Lo voglio fare pubblicamente perché mi sono resa conto di aver commesso un errore di comunicazione. Un errore di cui farò tesoro in futuro separando completamente qualsiasi attività di beneficenza, che ho sempre fatto e continuerò a fare, dalle attività commerciali. Perché anche se il fine ultimo è buono, se non c’è stato un controllo sufficiente sulla comunicazione si possono generare degli equivoci”.
Poi Ferragni entra nel merito della multa voluta dall’Antitrust e dell’esposto del Codacons: “Come ho già detto nei giorni scorsi impugnerò il provvedimento dell’AGCM perché lo ritengo sproporzionato e ingiusto. Il mio errore in buona fede è stato legare con la comunicazione una attività commerciale a una di solidarietà. Purtroppo si può sbagliare, mi spiace averlo fatto e mi rendo conto che avrei potuto vigilare meglio”. Poi la volontà di tramutare lo sconto della multa in un’ulteriore donazione: “Se la sanzione definitiva dovesse essere - come spero - inferiore a quella decisa dall’Agcm, la differenza verrà aggiunta al milione di euro (donato all’ospedale di Torino, ndr)."
Le uova di Pasqua
Eppure lo scandalo del Pandoro non sembra essere l’unico grattacapo di Chiara Ferragni: nell’articolo pubblicato oggi su Il Fatto quotidiano, la giornalista Selvaggia Lucarelli ha chiamato in causa altre “due operazioni simili” a quella di Balocco, una nel 2021 e una nel 2022.
In quelle occasioni Ferragni prestò volto e brand per sponsorizzare le uova di Pasqua prodotte dall’azienda “Dolci preziosi”. Su riviste e giornali si scriveva che i “ricavati” delle uova sarebbero serviti a “sostenere l’associazione ‘I Bambini delle fate’”, l’associazione di Franco Antonello, padre di Andrea, il ragazzo autistico noto al pubblico tv. Anche sul blog di Ferragni, The Blonde Salad, campeggiava il titolo “Le uova di Chiara Ferragni per Dolci Preziosi sostengono il progetto benefico I Bambini delle fate”. Si evinceva che l’acquisto dell’uovo avrebbe contribuito direttamente alla raccolta fondi. Ma anche in quel caso “non c’era alcuna correlazione tra la vendita delle uova e la donazione”. Il virgolettato è di Franco Cannillo, l’imprenditore che ha acquisito Dolci Preziosi, citato dalla Lucarelli nel suo articolo.