ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

La ferramenta Fratelli Masè di via Padova a Milano chiude. Pio e Irmo: "Stop dopo 65 anni"

Arrivarono in città dal Trentino con i genitori e tre fratelli. La bottega aperta dal padre nel corso dei decenni è diventata un’autentica istituzione per il quartiere

I fratelli Masè

Milano, 9 gennaio 2023 - A fine mese la ferramenta dei "Fratelli Masè" di via Padova al 5 spegnerà per sempre le luci delle sue tre vetrine. Dopo 65 anni di storia, addio all’attività "proteiforme" di zona Loreto: molto più di una rivendita di bulloni e articoli casalinghi. I due titolari, infatti, sono anche degli abili artigiani: Irmo Masè, 74 anni, è maestro nel duplicare chiavi e nell’installare serramenti mentre il fratello più grande Pio, che ha 76 anni, è forte ad affilare i coltelli con una vecchia mola degli anni Cinquanta.

Da Strembo a Milano

"Non chiudiamo per calo di affari ma perché siamo stanchi e vorremmo goderci del tempo libero" precisa il duo Masè. Un riposo, il loro, che è più che meritato: "La nostra famiglia è originaria di Strembo, nella Val Rendena, dove quasi tutti facevamo gli arrotini. Lavoro in Trentino non ce n’era per tutti. Per questo i nostri genitori - le parole di Pio - con noi cinque figli, hanno deciso di trasferirsi a Milano. Era il 1958: mio padre Pasquale ha aperto la bottega da arrotino al civico 60 di via Padova, e due anni più tardi ci siamo trasferiti nella sede attuale. A quei tempi si andava a lavorare dopo la quinta elementare: noi a 11/12 anni alle 6 del mattino eravamo in sella di una bici, facevamo il giro delle macellerie per chiedere se volessero affidarci delle lame da molare".

Arrotini e serramentisti

"All’inizio i macellai ci guardavano male pensavano che volessimo rubare i loro coltelli, poi a furia di bussare alla loro porta e imparando a masticare il dialetto milanese hanno cominciato a fidarsi…Libero c’era solo il pomeriggio della domenica" racconta Pio. Col tempo però il lavoro di coltelleria cala "e allora siamo diventati altro: ferramenta, negozio di casalinghi, centro chiavi e serramentisti. Ci siamo sempre dati da fare per rimanere sul mercato" puntualizza Irmo. Gli anni d’oro sono stati fra gli anni Settanta e Novanta quando dietro al bancone erano in sei e l’attività si è allargata fino ad occupare tre vetrine. Irmo in particolare si è distinto nel duplicare le chiavi – in negozio ci sono otto macchine e 3mila modelli – e nella posa e riparazione dei serramenti, "anche per Palazzo Reale, Castello Sforzesco, il Planetario".

Il premio alla Scala

Fra i momenti più belli il Premio "Milano Produttiva" alla Scala nel 2005, con la Medaglia d’Oro assegnata dalla Camera di Commercio. "Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto nella vita perché nessuno ci ha regalato nulla. Sacrifici ne abbiamo fatti, ma non ci sono pesati troppo perché abbiamo sempre amato il nostro lavoro", dice Irmo. Il 74enne però ha un cruccio che si tiene dentro da troppo tempo: "Nel 2008 avevo scritto una lettera alla Veneranda Fabbrica del Duomo – racconta il fratello minore - per mettere a disposizione, senza chiedere nulla in cambio, le mie competenze ma non mi ha mai risposto nessuno. Se qualcuno dell’ente ecclesiastico mi richiamasse  sarei davvero felice…".

I fratelli e i figli

Nel frattempo rimarranno aperte le altre cinque ferramenta in città, gestite dagli altri fratelli, figli ed eredi. E lo spazio di via Padova? "Abbiamo avuto richieste da parte di numerosi acquirenti, i cinesi erano disposti a darci 600mila euro in contanti, ma abbiamo preferito cederlo a dei nipoti. Non sappiamo cosa vogliano farci, ma siamo contenti che il negozio rimanga nelle mani della famiglia Masè" concludono Pio e Irmo.