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Terrorismo, reclutatore arrestato in Sudan: sospetto leader Isis

In passato ebbe base in via Paravia, è considerato fra le menti della strage del Bardo

Il palazzo di via Paravia 84 dove viveva "Abu Nassim"

Milano, 14 novembre 2016 - E' stato definito uno dei più pericolosi terroristi internazionali, prima 'soldato' di Al Qaeda e ora 'colonnello' dell'Isis. Ora,  tunisino Moez Ben Abdelkader Fezzani, è stato arrestato dall'intelligence in Sudan, nonostante oltre quattro anni avesse cercato di far perdere le sue tracce. Invece è sempre stato monitorato nei suoi spostamenti e non è mai stato perso di vista.

L'arresto di Abu Nassim, nome con cui è noto, è avvenuto per via di un mandato di cattura internazionale emanato dalla Procura Generale di Milano in seguito a una condanna diventata definitiva nel febbraio di due anni fa a 5 anni e 8 mesi per terrorismo internazionale in quanto Fezzani, il cui nome di battaglia è Abu Nassim, era accusato di far parte tra il '97 e il 2001 di una cellula del Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento con base operativa a Milano, in via Paravia, e che era «in diretto collegamento con una rete di analoghi ed affini gruppi» attivi in Germania, Inghilterra, Spagna, Belgio, Francia, Algeria, Pakistan, Afghanistan e Tunisia, per mandare nuove reclute nelle zone di guerra.

Accusa per cui in primo grado era stato assolto ma espulso dall'Italia e rimpatriato nel suo paese di origine, la Tunisia, dove, anche da lì, è stato di recente spiccato un mandato di arresto poiché è sospettato di essere una delle menti delle stragi del Bardo e di Sousse e anche del fallito assalto jihadista a Ben Guerdane del marzo scorso.

Già noto per essere nelle file degli estremisti islamici dal 1997, Fezzani ha cominciato la sua militanza, spinto dai sermoni di Anwar Shaaban ex imam nella moschea di viale Jenner a Milano, con la lotta per la Bosnia per poi passare nel network di Osama Bin Laden, e per finire a reclutare soldati per il Califfato. Siti internazionali lo danno come leader di Katibat al-Battar, una delle «forze speciali» dello Stato Islamico che sarebbe legata anche ai responsabili degli attentati di Parigi e Bruxelles.

È stato individuato in Sudan grazie al lavoro delle due agenzie di intelligence italiane. Nato a Tunisi nel 1969, Fezzani è considerato militante di Al Qaida in Afghanistan, è noto da oltre un ventennio per le sue attività nell'ambito di una delle formazioni satellite di Al Qaida, Ansar Al Sharia Tunisia (AST). Catturato in Pakistan nel 2002, è stato detenuto nella base statunitense di Bagram e poi estradato in Italia. Nell'aprile 2012, dopo un periodo di detenzione, viene espulso in Tunisia. Successivamente viene localizzato in Libia,dove gestisce campi di addestramento per aspiranti mujaheddin. Nell'estate 2013, raggiunge la Siria, per poi rientrare nuovamente in Libia nel 2014 dove recluta aspiranti combattenti. 

MINISTERO - Il Ministero della Giustizia ha chiesto all'ufficio estradizione della Procura Generale di Milano la trasmissione del 'curriculum giudiziario' di Fezzani. La richiesta degli atti riguarda l'ordine di esecuzione della pena passata in giudicato nel nostro Paese, una breve esposizione dei fatti e la sentenza di condanna della corte d'Assise d'Appello milanese, poi diventata definitiva, nell'ambito del processo in cui era stato assolto in primo grado e poi espulso in cui era imputato per appartenere al 'Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento". La documentazione verra' inviata con allegata richiesta di estradizione dal ministero della Giustizia italiana a quello del Sudan. Col paese africano non c'e' un accordo per la consegna dei ricercati ma vige solo la cosiddetta "cortesia internazionale". Non solo l'Italia e' pero' 'interessata' a Fezzani ma anche ovviamente la Tunisia che potrebbe chiedere la consegna di Nassim che considera tra i responsabili dell'attentato rivendicato dall'Isis al Museo del Bardo di Tunisi che provoco' il 18 marzo 2015 la morte di 58 persone.