"Che il tuo sorriso possa brillare fin qua giù e il ricordo della tua bontà possa ispirare ogni giorno i nostri cuori". Il 10 dicembre Omar Bassi avrebbe compiuto 24 anni, ma lo scorso 5 agosto è morto per emorragia cerebrale all’ospedale di Reggio Calabria, mentre era in vacanza con i suoi genitori e alcuni cugini, quindici giorni dopo essere stato picchiato dai buttafuori in un locale di Origgio, nel Varesotto. Un compleanno senza di lui che familiari e amici hanno voluto comunque festeggiare prima in casa con una torta e le sue canzoni e poi per le strade di Cascina del Sole a Bollate con una fiaccolata per chiedere giustizia. Ad agosto, dopo la denuncia da parte dei familiari, le procure di Reggio Calabria e Busto Arsizio hanno aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale contro ignoti. L’ipotesi è che il decesso possa essere stato provocato da un danno causato dalla botte subìte da Omar in discoteca e non rilevato durante la prima visita in ospedale, subito dopo il pestaggio. Ma a distanza di 4 mesi sul fronte delle indagini non ci sono novità. Familiari e amici hanno organizzato la fiaccolata per evitare che la sua storia finisca nel dimenticatoio.
"Omar era un ragazzo di 23 anni che ha perso la vita per mano di chi doveva garantire sicurezza, siamo qui a lottare per lui e perché vogliamo che a nessun’altro possa accadere la stessa cosa – spiega la cugina Michelle Sala al megafono –. Siamo qua per chiedere giustizia, aiutateci a condividere la sua storia". Lo hanno detto al megafono, scritto sullo striscione e sulle magliette. E lo hanno urlato a squarciagola camminando per le strade del quartiere dove Omar viveva con la famiglia. In prima fila c’era mamma Giusy che prima della fiaccolata ha voluto organizzare una festa di compleanno per Omar in casa. "Mio figlio era un ragazzo adorabile, non sapete quanto senta la sua mancanza, anche se per me lui è ancora qui e sarà sempre dentro di me – ha detto la mamma – se stasera siete qui anche voi, significa che lo aveva conosciuto e amato. Mi state dando la forza per andare avanti. Chiediamo solo di avere giustizia". In piazza Terracini sono state posate le fiaccole e due palloncini con il numero 24 sono stati lanciati in cielo.