La mannaia della “blue tongue” sull’evento principe della sagra inzaghese: cancellata, dopo duecento anni, l’amatissima Mostra del bestiame. Esposizione sarà: ma con soli cavalli e asini. Si terrà anche il gettonato e tradizionale gioco "Indovina il peso del bue": ma, come fu negli anni difficili della pandemia Covid, in versione “da remoto”, in collegamento via schermo con la piazza Maggiore. Niente bovini e ovini in fiera, in ottemperanza a rigorose indicazioni e prescrizioni della Regione Lombardia, messe in atto per contrastare il virus dei ruminanti in piena diffusione in molte province lombarde. La notizia è ormai ufficiale. La stessa sorte è toccata del resto, e già dall’estate, ad altre esposizioni del settore zootecnico di molte province lombarde. Si farà di necessità virtù. "Le indicazioni sono precise e vincolanti e naturalmente ci atteniamo - così l’assessore alla Cultura Carlo Maderna -. La mostra zootecnica si farà, ma solo con gli esemplari consentiti". La Mostra del bestiame inzaghese è da sempre evento gettonato e di punta nel calendario della "Festa del paès" in programma, anche quest’anno, per metà ottobre. Anche nel corso dell’ultima edizione erano stati esposti una cinquantina di esemplari, in arrivo da aziende agricole e zootecniche di tutta la regione. Una tradizione sopravvissuta ad anni di contestazioni animaliste e alle restrizioni della pandemia. All’alba del lunedì di sagra, da tradizione, gli animali in arrivo da aziende d’area venivano condotti in piazza a piedi, in una pittoresca transumanza. Due parole sulla "Blue tongue", altrimenti detta "virus della lingua blu" o febbre catarrale dei ruminanti: una malattia virale che colpisce ovini e bovini, trasmessa da insetti pungitori. Non costituisce ad oggi un pericolo per l’uomo e non è contagiosa. L’aumento dei casi ha comunque indotto a misure rigorose di contenimento. Fra questi la limitazione delle movimentazioni degli allevamenti delle “specie ricettive” in un raggio di venti chilometri dai focolai e la sospensione di mostre, esposizioni, fiere e mercati di animali in tutte le regioni e province interessate. Le cancellazioni o le modifiche di eventi, in estate, sono già fioccate. "Siamo dispiaciuti - così ancora Maderna - la mostra fa parte della nostra tradizione. Ma vanno rispettate le prescrizioni. La sagra offrirà altri momenti di svago".