SIMONA BALLATORE
Cronaca

Filippo Caccamo: io, fan dell’ansia (sana), il Paradiso a memoria e le 31 maturità con papà

Ricordi e consigli del comico-prof Caccamo: "Godetevela, ma state sul pezzo" E intanto la Carla e la Teresa sono già pronte a commentare le tracce

L'abbraccio con le sue vere prof, a destra Giovanni Caccamo

L'abbraccio con le sue vere prof, a destra Giovanni Caccamo

Milano – «La Carla e la Teresa sono già pronte, in pole position. Sono nate pronte". E aspettano con la "giusta dose d’ansia" le tracce della maturità insieme al loro interprete e regista, il comico Filippo Caccamo, per dare vita ai prossimi sketch, attesi da 800mila follower su Instagram, più 600mila su TikTok e 320mila su Facebook.

Il toto-tema di Filippo?

"Se guardiamo all’attualità può uscire la qualunque, dalle riflessioni sulla guerra alle svolte del Novecento che hanno attinenze con l’oggi. Mi piacerebbe trovarmi davanti qualcosa di estremamente discorsivo, non per scappare ma per potere argomentare il più possibile".

Ricorda la sua maturità?

"Certo che sì, la ricordiamo tutti e per tutta la vita. Io sono un grande fan dell’anno scolastico più che dell’anno solare e sono figlio di un preside: ne ho vissute 31 di maturità più la mia".

Cominciamo dalla sua.

"Mi sono diplomato in Scienze umane nel 2013 con grande entusiasmo dopo una débâcle al liceo classico, che non era il mio. Ho chiuso recitando a memoria l’ultimo canto del Paradiso, stordendo i commissari".

Il teatro le ha salvato anche l’esame, insomma.

"Sì, già da diversi anni mi divertivo con spettacoli amatoriali scritti da me. Avevo capito che avrei voluto fare quello. Poi però mi iscrissi a Beni culturali e a Storia e critica dell’arte in Statale... E pensare che all’orale la prof di arte mi chiese le Palazzine Liberty. Bastò un mio sguardo: “Siamo a posto così“. Ricordo la maturità ogni volta che sento parlare di Liberty e che guardo lo sfondo del telefono".

Perché?

"C’è la Claudia, la mia prof di Lettere. Il simbolo vero della maturità, un momento di passaggio molto umano. Nella foto mi abbraccia insieme alla prof delle medie, Giuseppina. Mi erano venute a vedere a teatro in Versilia: “Abbiamo fatto proprio un bel lavoro“. Uno dei momenti più caldi della mia vita".

E la Carla chi è?

"È un ibrido tra i miei professori, ma assomiglia tanto alla Claudia. Biondina, in ritardo come lei, un po’ svampita nel senso buono e leggero del termine. Più umana e meno burocratica. E di burocrazia me ne intendo, con un preside in casa".

A proposito, tra le sue 31 maturità quale ricorda di più?

"La sua ultima maturità da docente è stata molto emozionante: ha insegnato Matematica per circa cent’anni. Ma anche da preside si diverte molto a ogni esame, fa un sacco di domande, cerca di sondare come reagiscono i candidati...".

E le offre materiale per i suoi video e spettacoli teatrali?

"In abbondanza".

Da due anni si dedica al teatro a tempo pieno e ha lasciato la cattedra alle medie di Lodi. Ma della scuola non può fare a meno.

"Ho lasciato l’insegnamento perché lo spettacolo mi avrebbe portato in giro per tutta Italia e non volevo lasciare i ragazzi in balìa dei supplenti dei supplenti. Ma continuo a occuparmi di scuola a modo mio perché ha ancora tantissimo da dire. Anche nel romanzo ’Maledetta prima ora’ ho cercato di fare capire che si può parlare della vita degli insegnanti anche sotto l’ombrellone, in maniera leggera, lasciando però qualcosa".

Tornerà in cattedra?

"A scuola si fa sempre in tempo a tornare! Intanto i miei alunni e i genitori mi vengono a trovare a teatro, con il loro affetto".

Cosa dice ai maturandi oggi?

"Di non ascoltare chi dice che non conta nulla... godetevela con la giusta dose d’ansia, quella che ti fa arrivare sul pezzo, non troppo scanzonato. Sono un grande fan dell’ansia, io. Di quella sana".