Film Commission: ai domiciliari Barachetti, imprenditore di area Lega

Altro arresto tra i protagonisti della vendita gonfiata del capannone a Lombardia Film Commission

Migration

Dopo il prestanome, i revisori dei conti del Carroccio e il commercialista, ieri è toccato all’imprenditore. È finito ai domiciliari Francesco Barachetti, altro protagonista della vendita gonfiata del capannone di Cormano alla Lombardia Film Commission ma soprattutto, secondo l’accusa, personaggio legato alla Lega e alle vicende dei sospetti fondi neri del partito.

Barachetti, che sarà interrogato dal giudice nei prossimi giorni, è accusato di concorso in peculato e false fatture, è il titolare di un’impresa edile. Dalle indagini della Guardia di finanza è emerso che parte degli 800mila euro della vendita dell’ormai famoso capannone sono passati proprio per la sua ditta, in particolare 390mila euro. Parte di quella somma, ossia circa 188mila, venne trasferita da Barachetti su società dei revisori della Lega Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba per finanziare il loro acquisto di due villette di recente sequestrate dalla Gdf. E i rimanenti 201mila euro restarono a Barachetti, che ne usò una parte per un bonifico "a favore del conto della società russa Sozidanie".

Barachetti, evidenza il gip, dispone di "un sicuro canale internazionale" per convogliare soldi in Russia ed è "il principale artefice di una complessa architettura contrattuale, fondata sull’affidamento da parte dell’Immobiliare Andromeda", che ha venduto il capannone alla Lombardia Film Commission, "dei lavori di ripristino" sull’immobile "a società facenti capo" allo stesso imprenditore. Uno schema che aveva come "ragion d’essere l’occultamento dell’illecita appropriazione del denaro pubblico da parte del sodalizio criminale" scrive il gip Giulio Fanales.

Barachetti formalmente si sarebbe occupato della ristrutturazione del capannone, che però il gip ritiene mai avvenuta, "dal momento che gli stessi non risultavano terminati né allo scadere del termine statuito nel preliminare" di vendita, "né al tempo del definitivo, concluso per atto pubblico del 13.09.2018".

In compenso, l’imprenditore si sarebbe dato da fare in altro modo. "Questo qui ha fatto lavori per la Lega per due milioni di euro in un anno e mezzo. Questo qui era un idraulico che aggiustava i tubi delle caldaie. Ma come mai?". Così il commercialista Michele Scillieri (pure lui a suo tempo arrestato), legato al Carroxcio, parlava intercettato.

Nella telefonata del maggio scorso, spiega il gip, sottolineava anche "come la posizione del Barachetti fosse fra le più compromesse". Per il gip l’impprenditore è "in grado di rapportarsi alla pari con il presidente della fondazione di diritto pubblico" Di Rubba e con altri "esponenti del mondo delle professioni che vantano entrature politiche di prim’ordine". Avrebbe impiegato tra l’altro 45mila euro per acquistare "rubli russi", che sarebbero serviti per un’operazione immobiliare a San Pietroburgo. Da segnalazioni di Bankitalia risulta che Barachetti avrebbe ottenuto dalla Lega o da entità collegate, come la Pontida Fin srl, oltre 2 milioni di euro negli ultimi anni.

M.Cons.