
I residenti di Barona e Martesana: altoparlanti dalle 7 e parcheggio selvaggio. FdI e Lega all’attacco: "Islamici padroni di Milano". Ma dicono no alle moschee.
Ieri era l’Eid al-Fitr, la seconda festa più importante per i musulmani, che segna la fine del Ramadan, il mese in cui gli osservanti digiunano e non bevono neanche l’acqua dall’alba al tramonto. Complice il bel tempo, i fedeli si sono riversati a migliaia a pregare tra parchi e aree attrezzate in vari quartieri, creando anche problemi al traffico segnalati dai residenti su pagine social di quartiere, dalla Martesana alla Barona.
A Milano di musulmani ce ne sono almeno centomila, ma le moschee sono poco più di una ventina e non tutte regolari. Nessuna col minareto, che non avrà nemmeno quella progettata in via Esterle, negli ex bagni per i quali la Casa della cultura musulmana s’è aggiudicata un bando del Comune; cantiere al momento fermo in attesa di un’autorizzazione delle Ferrovie dello Stato. Se partirà nonostante le proteste del centrodestra (che non governa a Palazzo Marino, ma a Roma sì), quella moschea in grado di accogliere fino a 3.500 fedeli su tre turni avrà, però, un parcheggio sotterraneo.
Che dovrebbe scongiurare, in zona via Padova, scene come quelle immortalate in via de Nicola, al capo opposto della città e postate sulla pagina Facebook "Barona e zona 6 reclami, lamentele, segnalazioni, informazioni", che ha tra gli amministratori Omar Praticò, consigliere (d’opposizione) di FdI al Municipio 6. Praticò, dopo i primi post d’ingorghi e auto parcheggiate sull’erba - sotto i quali i residenti si dividono tra chi lamenta "vogliono integrazione, ma il rispetto?", chi controbatte che "i cattolici fanno lo stesso" e chi reclama ecumenicamente vigili e carrattrezzi "chiunque commetta un’infrazione" –, fa sapere d’essere "inondato di segnalazioni dalle 7", ora cui alcuni lamentano d’esser stati svegliati dalla preghiera agli altoparlanti.
Intanto dall’altra parte di Milano è la triplice leghista Vanessa Ragazzoni (consigliera del Municipio 2), Silvia Sardone (consigliera comunale) e Samuele Piscina (segretario milanese) a denunciare la "trasformazione" del parco della Martesana "in una moschea a cielo aperto. Il Comune ne era a conoscenza? Sono state concesse le autorizzazioni? Dopo l’interruzione (serale, ndr) del digiuno in piazza, le comunità musulmane di Milano alzano ancora l’asticella", aggiungono i leghisti che si erano già scagliati contro l’Iftar davanti alla Stazione Centrale, organizzato dal Consolato del Qatar e cui hanno partecipato, oltre alla vicesindaca, prefetto, questore e vicario dell’arcivescovo.
Nel messaggio d’auguri ai musulmani per l’Eid al-Fitr, il vescovo Mario Delpini aveva scritto: "Le nostre religioni ci ricordano che per fermare l’odio e i conflitti l’arma migliore è la misericordia di Dio".