È finita l’emergenza medici di base a Pieve. Dopo i pensionamenti e il periodo Covid la situazione è tornata alla normalità. Dopo il recente inserimento di nuovi ambulatori per i medici specialisti, si implementa ancora il Centro culturale socio sanitario Evelina Taddei con una nuova presenza di medici di base, il dottor Attia Mansour. In una situazione nazionale dove l’emergenza sanitaria è palpabile ovunque, Pieve Emanuele vive una situazione privilegiata, dove i medici andati in pensione negli scorsi due anni, sono stati tutti sostituiti praticamente da subito. "Non è così in alcuni comuni limitrofi, dove i medici purtroppo mancano e dove i cittadini sono costretti a venire a Pieve perché è qui che hanno avuto l’assegnazione del proprio medico di base - spiega il sindaco Pierluigi Costanzo -. Tutto ciò grazie all’intuizione della precedente Amministrazione e alla tenacia di quella attuale, nell’istituire il Centro Culturale Socio Sanitario, pronta a portare avanti questa importante iniziativa e addirittura a implementarla e a esportarla altrove, realtà che darà sempre di più ai pievesi, la possibilità di vivere la propria condizione sanitaria in modo sereno, dove il punto di riferimento della propria salute, il medico di base, è lì, a due passi da casa". A inizio pandemia che pressapoco è combaciata con l’emorragia dei medici di base per i pensionamenti, i professionisti erano 11. Oggi a Pieve sono tornati a essere 11. Ora ci vorranno alcune settimane se non qualche mese per gli asstetamenti perché sono ancora molti coloro che sono rimasti senza medico di base e che ancora non hanno provveduto ad effettuare la scelta. Una operazione che si può fare sono sui canali telematici, ma ora è solo questione di tempo.
Mas.Sag.