Ha esercitato la professione di medico per mezza giornata, prescrivendo farmaci e controlli, senza averne i requisiti. La vicenda del sedicente dottore Luca Nascimbene (nella foto), in servizio nella mattinata del 2 gennaio a Vizzolo Predabissi, è approdata in Regione sull’onda di un’interrogazione consiliare presentata dai Cinque Stelle e discussa nella giornata di ieri.
"Ho interrogato l’assessore Bertolaso in seguito ai fatti di Vizzolo Predabissi, dove un presunto medico è stato autorizzato da Regione Lombardia ad esercitare la professione di medico di base, salvo poi essere fermato dai carabinieri del Nas perché non in possesso dei titoli necessari - spiega Nicola Di Marco, capogruppo dei Cinque Stelle -. Ritengo che i dovuti controlli sulle autocertificazioni avrebbero dovuto essere eseguiti prima di consentire alla persona in questione di visitare pazienti e prescrivere terapie. Poco cambia se, come risposto dall’assessore Bertolaso, il presunto medico sia stato fermato dai Carabinieri nel giro di poche ore. L’assessore ha riferito che sono state diramate nuove direttive alle Asst, vòlte ad una richiesta di maggiore attenzione. Ne prendiamo atto, ma riteniamo sia doveroso che Regione Lombardia intervenga anche in un’ottica di controlli, in riferimento a tutte le professioni del mondo sanitario per le quali attualmente esiste la possibilità di ricevere autorizzazione al servizio, in seguito ad autocertificazione".
"Non possiamo accettare che terapie e medicinali possano essere prescritti e somministrati da coloro i quali non hanno i titoli. Sono note le difficoltà di Regione Lombardia nel potenziare l’organico di medici e pediatri di base, ma non eseguire i dovuti controlli non può essere la soluzione. Pretendiamo maggiore attenzione nei confronti della sanità pubblica".
A.Z.