Milano, 16 novembre 2016 - E' bello trovare a Milano negozi che custodiscono una storia di gestione familiare quasi secolare nello stesso posto, attraverso mille avventure, la guerra, i bombardamenti, la ricostruzione e il boom economico, fino alla crisi attuale, che spaventa ma non sconfigge, stimolando a trovare nuovi sbocchi. Tutto comincia nel 1920, quando i bisnonni degli attuali gestori, Guido Colombo (di Milano) e Livia Marinoni (di Santo Stefano Lodigiano) dopo essersi sposati iniziano il loro sodalizio professionale con la bottega in via Manzoni e dopo la prima guerra mondiale, come tutti gli italiani, si prestano con entusiasmo a ricostruire il Paese, fondando ufficialmente l’azienda nel 1928, nella centrale e pittoresca piazza Tricolore, dove ancora oggi si trova.
La loro figlia Maria incontra uno dei principali fornitori della ditta, che vendeva fiori a Sanremo, e se ne innamora. Lui si chiama Giovanni Della Volta, sposa Maria e dà il nome all’azienda, che dopo la seconda guerra mondiale, rilancia con grande prestigio, facendola anche entrare a far parte del consorzio nazionale di Interflora. Negli anni ’40, proprio sotto le bombe, nascono Vincenzo e Maria Luisa che, con grande tenacia e dedizione, consolidano e sviluppano l’azienda di famiglia, ottenendo grandi successi, che continuano ancora oggi. Gli anni della guerra sono devastanti, con il primo bombardamento che nel 1943 colpisce proprio la piazza, sbriciolando interi edifici e costringendo tutti a sfollare. L’attività si interrompe, la famiglia si trasferisce in Liguria, ma continuano a pagare l’affitto al proprietario, convinti che la fine delle ostilità sia vicina e foriera di un futuro più roseo. La fatica viene ripagata con un grande rilancio nei decenni successivi e oggi sono in pista anche i figli di Vincenzo e Maria Luisa, Patrick e Livia, confermando quel senso di continuità professionale che contraddistingue la famiglia Della Volta da oltre 80 anni. Patrick si è laureato in Protezione delle Piante, una materia di Agraria, che ha seguito con tenacia per essere aggiornato e competente in un settore in costante evoluzione, in cui bisogna avere sempre nuove idee per rilanciarsi sul mercato. Anche loro, infatti, con il consueto entusiasmo e creatività, mettono a disposizione dei propri clienti idee innovative, che miscelano tradizione e innovazione per soddisfare qualsiasi esigenza.
Mi confessa Patrick che per lui questo negozio è il senso della sua vita, si è sempre pensato qui, conserva un’inesauribile passione, ma la fatica è veramente tanta e ripaga meno di molte altre professioni in cui si può guadagnare di più. Fondamentale, però, la soddisfazione di portare avanti una bella storia che attraversa le epoche, e anche difendere un bel costume che sembra andare sempre meno di moda. Una sfida importante, infatti, è riuscire ad avvicinare i giovani ai fiori, che non fanno più parte dell’immaginario e dei tipici regali che si ama fare alle ricorrenze. Il passaggio generazionale è difficile, ma non impossibile, e paga la concorrenza dei venditori ambulanti, che hanno svilito la qualità dei fiori, abbassando i prezzi e invadendo gli spazi della quotidianità. Per un negozio che vuole puntare sulla qualità dei fiori, è importante che la clientela sappia distinguere e apprezzare il valore dei fiori, gli abbinamenti e le composizioni. Patrick ha scelto di puntare su composizioni piccole e originali, come le cosiddette "sushi", con al centro delle bellissime orchidee bianche, che assomigliano al tipico piatto giapponese, per un presente ironico e simpatico. Il futuro è incerto, ma l’ottimismo non manca e ci sono già dei bimbi pronti a raccogliere il testimone per non far cessare un’attività di grande importanza e bellezza per Milano.