GIULIANA LORENZO
Cronaca

Flavia Pennetta, nuova vita a Milano: l’asta benefica, il supporto al marito e il futuro da allenatrice. Sinner? “Mi piace”

L’ex campionessa parla dei suoi progetti e delle difficoltà incontrate da Fognini: “Per Fabio non è un periodo semplice: è arrivato il momento in cui c’è un po’ di paura”

Flavia Pennetta

Flavia Pennetta ha scelto (era il 2015) di lasciare nel momento migliore della sua carriera, con gli US Open appena vinti. La racchetta, almeno la sua, con i figli che già la impugnano e Fognini che gioca, è ben attaccata al muro. Intanto, la brindisina, a Milano, scende in campo per sostenere l’empowerment delle donne indiane, partecipando a una cena di gala della Onlus Care To Action. All’asta un suo completo (collezione Explus).

Come vede il ruolo delle donne nello sport?

"Il tennis è forse lo sport migliore, da quel punto di vista. Tante hanno lottato per la parità. Abbiamo dei premi che sono praticamente identici a quelli degli uomini. Ai miei tempi Sania Mirza, che è indiana, ha dato tanti messaggi importanti diventando un punto di riferimento. Ho avuto la fortuna di essere abbastanza considerata, anche dal punto di vista giornalistico. Siamo un paese che ha la tendenza a valorizzare più gli uomini, mi spiace dirlo, c’è differenza nell’attenzione degli sponsor".

All’asta il completo di Wimbledon 2015. Conserva tutto?

"Deve sapere che sono un po’ maniaca. Ho conservato, in forma doppia, ogni completo. È tutto a Brindisi, dove vivono i miei. Abbiamo una nuova casa a Milano, dove sarà la nostra vita futura, con Fabio stiamo facendo una zona dedicata alle coppe più belle… insomma un archivio della nostra storia".

Immagino sia legata soprattutto al trofeo degli US Open...

"Quello non posso toccarlo: ce l’ha mio padre. Poi ci sono le coppe dell’inizio, in fila, e mia madre che deve spolverare non è felice. Rappresentano la mia storia. A mio padre chiederò di darmi almeno una Federation Cup. Chiederò il permesso!".

Con Schiavone ha partecipato ai tornei legend…

"Esperienza bellissima anche per staccare dalla routine e dall’essere diventata mamma full time. Mi ha fatto bene e mi ha ricordato che non sono solo quello. Ritrovarmi nel mio è stato meraviglioso, come rivedere vecchie amiche, ci siamo raccontate le nostre vite. Torni in campo con una leggerezza diversa, non c’è tensione: l’attenzione era sul non farci male. Si pretende di fare le stesse cose di prima ma non si riesce".

Invece, suo marito Fognini continua...

"Ci siamo fermati poco tempo fa a riflettere su quante cose sono successe in questi dieci anni da coppia. Siamo fortunati, abbiamo vissuto le migliori cose insieme. Per Fabio non è un periodo semplice: è arrivato il momento in cui c’è un po’ di paura, devi cambiare e avere nuovi obiettivi e per qualcuno che ha fatto una sola cosa per 25 anni non è facile. Crolla un mondo e devi ricostruirlo. Sta trovando difficoltà come è normale, cerco di supportarlo al massimo".

A settembre Sinner ha rinunciato alla Davis. Giudizio?

"Mi piace Jannik e la sua mentalità. Ha avuto il coraggio di cambiare quando tutto andava bene. Non condivido alcune scelte, come la rinuncia di Bologna o all’Olimpiade. Ci sono cose che non dovrebbero passare nella testa di un atleta. Poi con il tempo si è più buoni, il Presidente Binaghi è diventato più dolce: in passato ci sono state lotte con chi diceva no alla Davis. Adesso sembra tutto concesso, ci vorrebbe una via di mezzo".

Tra le top chi le piace?

"Sabalenka, non si rende conto di quanto sia forte. Però, non ci sono più le top ten stabili come ai miei tempi. Alcune conquistano Slam, spariscono e non vincono match per anni".

In futuro pensa di allenare?

"Non lo escludo, mi piace stare in campo, condividere quello che ho vissuto: ora non è il momento con tre bambini piccoli, ma chissà…".