Un ragazzo e una ragazza in viale Gorizia: camminano vicini, sono le 4 di ieri. La situazione sembra tranquilla: la telecamera che ne filma l’incedere immortala una scena che non fa pensare a un litigio tra i due o a un approccio molesto o pressante. A un certo punto, compare nell’immagine un secondo uomo, che si avvicina alla coppia e percorre con loro un breve tratto di strada. Stacco d’immagine, è cambiato tutto in un amen: la donna si allontana con passo normale, come se nulla fosse; il giovane che era con lei è a terra, con l’altro che gli stringe il collo per cercare di immobilizzarlo.
L’aggressore si chiama Bilel Kobaa, tunisino di 28 anni senza fissa dimora e con una richiesta di protezione internazionale ancora pendente; l’aggredito è Y.U., ventitreenne nativo di Como e domiciliato in zona Tibaldi, con piccoli precedenti per reati contro lo patrimonio e un presente – raccontano i profili social – da cameriere in ristoranti e location di lusso. Un passante nota la scena e dà l’allarme: i primi a intervenire sono gli agenti della Volante Duomo dell’Ufficio prevenzione generale, che si accorgono che il ragazzo è incosciente e si chinano su di lui per praticargli il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Trasportato al Policlinico dai sanitari di Areu, Y.U. è in coma farmacologico: le prossime ore saranno decisive per valutare l’evoluzione del quadro clinico; e solo al risveglio si potrà verificare se la prolungata mancanza di ossigeno abbia provocato danni permanenti. Kobaa viene accompagnato in Questura, dove conferma quanto già dichiarato in viale Gorizia: sostiene di essersi avventato su quel ragazzo perché "stava molestando una donna". Nessun tentennamento, nessun cambio di versione: "L’ho colpito e poi l’ho immobilizzato", metterà a verbale, sintetizzando così i colpi sferrati al volto e la presa a terra. A fine mattinata, viene arrestato dagli investigatori dell’Upg, coordinati dal dirigente Giuseppe Schettino e dalla funzionaria Annalisa Stefani, e portato in carcere a San Vittore, in vista dell’udienza di convalida davanti al gip: è accusato di tentato omicidio.
Stando a quanto emerso al momento, sia Kobaa che il ferito avevano bevuto qualche bicchiere di troppo, ma è stato il primo ad aggredire il secondo con una veemenza tale da non lasciare all’altro margini di reazione. Non risulta che i due si siano mai visti prima di ieri notte; di conseguenza, al momento il raid non pare avere spiegazioni alternative a quella riferita da Kobaa, non confermata dalle telecamere e comunque non sufficiente a giustificarne la violenza. Le indagini sono ancora in corso: gli agenti stanno cercando di identificare la donna ripresa dalle telecamere; la sua testimonianza sarebbe molto importante per capire perché era in compagnia di Y.U., da quanto tempo si conoscono e se l’atteggiamento del giovane abbia potuto in qualche modo far pensare al ventottenne che lei fosse in pericolo.