In alcune zone del mondo, chi nasce con malformazioni del volto va incontro a difficoltà che non sono solo fisiche ma anche relazionali e sociali. Però c’è chi tende una mano gratuitamente ai meno fortunati, come la Fondazione Operation Smile Italia Ets che punta a ridare il sorriso a chi ha una malformazione del volto come la labiopalatoschisi, o il labbro leporino, che causa problemi anche nel linguaggio e nella masticazione, così come a livello di accettazione nella propria comunità perché spesso patisce isolamento e stigma.
È di queste persone che Operation Smile si prende cura dal 1982 a livello internazionale offrendo assistenza medica e chirurgica a bambini e adulti nati con labiopalatoschisi nei Paesi a basso e medio reddito. Malformazioni di questo tipo colpiscono nel mondo un neonato ogni 750 circa. Però, sconfiggere questa patologia, si può. E anche l’Italia è coinvolta: l’unico centro di formazione europeo di Operation Smile è all’ospedale San Paolo di Milano, grazie a un’intesa tra la fondazione e l’Asst Santi Paolo e Carlo, dove opera una squadra multidisciplinare di professionisti che parte dalla chirurgia e comprende ortodonzia, logopedia, psicologia, per accompagnare il paziente alla piena guarigione fisica e al benessere psicologico.
Oggi Operation Smile è attiva in 37 Paesi, con oltre 30 centri. E per i nati con malformazioni al volto rappresenta una speranza per iniziare una nuova vita. Basti dire che il 51% dei pazienti di Operation Smile vive al di sotto della soglia di povertà e che l’81% non avrebbe potuto ricevere cure senza l’impegno dell’organizzazione, che non si occupa soltanto dell’intervento chirurgico ma inserisce i suoi pazienti in un percorso di cura completo.
Il dottor Luca Autelitano è il coordinatore clinico del Centro di Cura Operation Smile di Milano, che è polo di cura e hub di formazione per i medici volontari dell’organizzazione provenienti dai Paesi a basso e medio reddito. "In questo momento, qui al San Paolo ci sono due professionisti etiopi, un chirurgo e un ortodonzista, che sono venuti da noi per imparare tecniche nuove. Prima di loro ne abbiamo avuti altri dal Vietnam, dall’India, dal Kenya, da Santo Domingo. A gennaio ne arriveranno dall’Honduras". Auteliano va anche all’estero, per operare e formare medici. "Ricordo che in Nicaragua, nel 2018, ci fu un’ovazione in sala operatoria quando stavo per intervenire su un neonato di 4 mesi. Perché stavo dando una speranza alla madre: sapeva che, se fosse tornata a casa con il bimbo ancora malformato, non sarebbe stato accettato dalla famiglia e dalla comunità. L’operazione andò bene". In Italia, poi, i pazienti vengono seguiti passo passo, "fin dalla nascita. Ogni volta che tornano per i controlli ci abbracciano e sorridono. Si crea un legame profondo, siamo una grande famiglia". Parla al plurale perché insieme a lui ci sono tanti professionisti, tra cui le dottoresse Costanza Meazzini, che è la responsabile scientifica del centro e coordinatrice degli ortodonzisti, e Angela Rezzonico, coordinatrice della logopedia.
In oltre quarant’anni di attività, Operation Smile ha curato più di 400mila persone nel mondo ed ambisce, entro il 2032, a fornire cure gratuite per 1 milione di pazienti. Tutto è possibile grazie ai sostenitori. Ora, in vista del Natale, la Fondazione Operation Smile Italia Ets promuove la Campagna “Merry Smiles”, attiva fino al 6 gennaio, con un invito a fare una scelta solidale per i doni natalizi. Chi desidera, può dare il proprio contributo tramite il sito operationsmile.it/natale-individui/.