Non le manda a dire, Attilio Fontana. Solitamente moderato nei toni, il presidente della Regione Lombardia ieri, nel suo intervento al congresso della Lega Lombarda, ha avuto e usato parole condite contro le motivazioni con le quali la Corte Costituzionale ha bocciato più di un punto della legge sull’autonomia differenziata, ma anche contro gli alleati di Governo della Lega, rei di non essersi spesi per la causa, e contro alcuni "parlamentari leghisti che vengono da regioni diverse dalle nostre e firmano emendamenti che vanno contro la Lombardia". Il riferimento, nell’ultimo caso, è ad un emendamento sui fondi di riparto. Condita anche la sua autorappresentazione: "Davanti a queste cose mi incazzo come una belva". "Sull’autonomia – spiega il governatore – Calderoli ha combattuto e sta combattendo da solo contro tutti. Non ha mai avuto sostegno dai nostri alleati e bisogna dire che la Corte Costituzionale ha inserito un po’ di veleno all’interno delle sue motivazioni. Ci chiede di restituire a Roma le risorse da noi risparmiate" e fa una distinziomne tra funzioni e competenze "che finirà per non eliminare i tempi della burocrazia romana. Allora mi chiedo: dobbiamo continuare a lottare in questo modo? Competere con le mani legate dietro la schiena per via di queste zeppe? Spero che Roberto (Calderoli ndr) trovi una strada legislativa per bypassare questi problemi, altrimenti bisogna cambiare strategia per tutelare i nostri territori perché il problema del Nord è sempre più presente. L’autonomia dobbiamo averla come diciamo noi, se serve tornare a palare di federalismo o di Padania libera, torniamo a parlarne".
Gi.An.