Manca a malapena un mese e mezzo alle elezioni regionali (12 e 13 febbraio 2023), dunque una quindicina di giorni alla presentazione delle liste dei candidati, e la Lega prova a ricompattarsi dopo settimane che è un eufemismo definire turbolente, figlie della vittoria di Pirro alle politiche di settembre, col centrodestra trionfatore ma il Carroccio doppiato nei voti da Fratelli d’Italia persino nella natìa Lombardia. A provare a ricompattare, quantomeno, è il governatore leghista ricandidato Attilio Fontana, che ieri mattina è andato a Gemonio, a casa di Umberto Bossi. Il Fondatore, ma anche l’ispiratore della corrente "Comitato Nord", nata per promuovere un ritorno alla Lega delle origini, quella “nordista“ della Padania, e poi diventata gruppo al Pirellone e aspirante lista all’interno della coalizione del centrodestra che sostiene Fontana: la richiesta al governatore era stata formulata direttamente dal Senatùr il 20 dicembre, in occasione della visita al Pirellone per benedire il neonato gruppo costato ai quattro consiglieri regionali leghisti (Roberto Mura, Federico Lena e Antonello Formenti, ai quali s’è aggiunto poi Massimiliano Bastoni) l’espulsione immediata dal partito di Matteo Salvini.
Nella vicenda, Fontana ha agito dall’inizio il ruolo di mediatore, o "garante della coalizione", minimizzando i rischi di secessione e lanciando appelli al dialogo. In questo scenario si colloca anche l’incontro di ieri con Bossi al quale, si è subito saputo, hanno partecipato anche i referenti del Comitato Nord Angelo Ciocca e Paolo Grimoldi. Non solo: i “nordisti“ ne hanno programmato un altro dopo Capodanno, che preconizzerebbe una triangolazione con un terzo varesino, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Questo si è saputo grazie a una nota del Comitato Nord: "Il presidente Fontana - vi si legge - ha dimostrato grande interesse e rispetto nei confronti del Comitato Nord ed ha chiesto di lavorare uniti anche con il coinvolgimento del ministro Giancarlo Giorgetti. Nell’incontro odierno non è stato definito nulla, ma si è stabilito un successivo incontro dopo il 31 dicembre anche con il ministro Giorgetti". Sull’incontro futuro, il governatore Fontana non conferma, nel senso che "questa notizia non so da dove arrivi. So che era al Senato (Giorgetti, ndr) a far passare la manovra. Non so se poi deve incontrare Bossi, sono questioni sue".
Quanto al suo di ieri, Fontana ha spiegato che "come mia abitudine da vent’anni, ho incontrato Umberto Bossi per gli auguri di fine anno", e "parlando della vicenda Comitato Nord abbiamo concordato che la priorità per tutti è salvaguardare l’unità della Lega e che il nostro partito è uno solo. Il dialogo in corso deve consolidare questa intenzione comune e mettere sullo sfondo ambizioni e destini dei singoli". "Io non ho nessun tipo di pretese o richiesta, nessuno mi ha chiesto niente – ha specificato in seguito –. Ho semplicemente detto che saremo sempre una Lega unica, unita e forte". Gi. Bo.