REDAZIONE MILANO

Democrazia in tavola sfida del futuro

La tavola rispecchia l’epoca che stiamo vivendo. C’è chi si potrà permettere il formaggio dell’alpeggio immacolato con la mucca che pascola con il fiorellino in bocca e chi mangerà sempre formaggio ma fatto con latte ben diverso, in polvere, e chi ancora non vedrà mai una mucca e tanto meno il formaggio di Ivano Costa, caporedattore de Il Giorno

Formaggi senza latte. È da parecchio che ci provano, ultimamente made in Austria. Stesso discorso per la bibita aranciata: 3 litri, ma percentuale di arancio? Zero e meno di zero! Solo stranezze chimiche. Ma che fine hanno fatto i cibi che in questi anni ci hanno fatto crescere sani e forti? Li vedranno mai i nostri figli e nipoti già assuefatti da merendine e cibo in scatola? Claudio P., da Facebook

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La tavola rispecchia l’epoca che stiamo vivendo. C’è chi si potrà permettere il formaggio dell’alpeggio immacolato con la mucca che pascola con il fiorellino in bocca e chi mangerà sempre formaggio ma fatto con latte ben diverso, in polvere, e chi ancora non vedrà mai una mucca e tanto meno il formaggio. Un problema di democrazia del desco, Expo a Milano ha proprio questo tema, non è un caso. Siamo di fronte a una frattura tremenda non solo per i paesi che soffrono la fame da sempre ma anche per i nostri civilizzati stati dove c’è chi si può permettere certi cibi e chi si sfama con quello che è definito junk food. E per paradosso in questi nostri avanzati paesi si discute tantissimo di salute a tavola e pietanze preparate scomodando l’Artusi. Ma quanta salute c’è nei nostri piatti? Ricordo che da piccolo il premio più ambito d’estate era il ghiacciolo, quello bello rosso. Si scoprì che il colorante usato (E123 se non ricordo male) era pericoloso e fu tolto dal commercio dopo anni. Un po’ come le merendine - junk food per i dietologi - che diamo ai nipotini oggi ma hanno un elenco di ingredienti che sembra il “bugiardino” delle medicine, per rincuorarci. ivano.costa@ilgiorno.net