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Spazzacorotti non retroattiva: Formigoni potrà restare ai domiciliari

L'avvocato Luigi Stortoni, legale dell'ex governatore lombardo: il ricorso della Procura generale sarà dichiarato inammissibile

Roberto Formigoni

Milano, 12 febbraio 2020 - Roberto Formigoni, potrà rimanere in detenzione domiciliare, senza il rischio che la Cassazione accolga il ricorso della Procura generale di Milano che aveva chiesto che tornasse in carcere, perché "l'appello del pg sarà dichiarato inammissibile". In più, sulla base della vecchia normativa che torna a valere per casi come il suo, potrà chiedere più agevolmente "l'affidamento in prova ai servizi sociali", quando la pena residua sarà scesa sotto i 4 anni.

È l'effetto pratico, come spiegato all'Ansa dall'avvocato e professore Luigi Stortoni, che lo difende assieme a Mario Brusa, della sentenza della Consulta, che ha dichiarato l'illegittimità dell'applicazione retroattiva della Legge Spazzacorrotti, sul caso dell'ex governatore lombardo, condannato a 5 anni e 10 mesi per corruzione per la vicenda Maugeri-San Raffaele. Formigoni, benché ultrasettantenne, sulla base della 'spazzacorrotti' era entrato in carcere il 22 febbraio 2019, dopo la condanna definitiva, e aveva ottenuto i domiciliari dopo 5 mesi.  Poco meno di un anno fa il Celeste, dopo la condanna definitiva per corruzione, era entrato a Bollate dopo l'ordine di carcerazione firmato dalla Procura generale milanese. La difesa aveva chiesto subito la sospensione dell'ordine di esecuzione della pena e la possibilità di scontare la condanna in detenzione domiciliare, in quanto la spazzacorrotti era entrata in vigore dopo i fatti-reato contestati all'ex presidente e quindi, secondo la difesa, non poteva avere valore retroattivo.

Tesi, in pratica, accolta oggi dalla Consulta, anche se all'epoca i legali di Formigoni sollevarono la questione di incostituzionalità che non venne, però, accolta dai giudici milanesi. Per la Corte d'Appello, che decise a fine marzo, l'ordine di carcerazione era stato legittimamente eseguito, anche se l'ex Governatore era ultrasettantenne (ha 72 anni). Il 22 luglio, poi, il Tribunale di Sorveglianza aveva detto sì ai domiciliari, dopo 5 mesi di carcere, sulla base del fatto che sussisteva il requisito della «"ollaborazione impossibile", ossia l'ex hovernatore, secondo i giudici, non può più collaborare per svelare ulteriori dettagli sul caso Maugeri. Un requisito che ha consentito ai giudici, in sostanza, di 'aggirare' la spazzacorrotti concedendogli di uscire dal carcere. La Procura generale, però, ha fatto subito ricorso e si era in attesa dell'udienza della Cassazione. A questo punto, però, ha spiegato l'avvocato, "il problema è superato, perché l'appello del pg decade automaticamente, verrà dichiarato inammissibile». In più, per Formigoni non ci sarà più alcuna «preclusione», legata alla spazzacorrotti, su un'eventuale istanza di affidamento, che potrà fare quando la sua pena residua andrà sotto i quattro anni.