NICOLA PALMA
Cronaca

Bacio Leotta-Friedkin, multato settimanale che pubblicò la foto. Perché il garante ha dato ragione a Diletta

Sanzione da oltre 40mila euro. La conduttrice tv: “Violata nella mia sfera privata”, la difesa del periodico: “Lei non ha mai celato i suoi flirt”

Ryan Friedkin e Diletta Leotta

Milano, 26 luglio 2023 –  Il settimanale "Oggi" è stato condannato dal Garante della privacy a pagare una multa di 40.660 euro per le foto, pubblicate sul numero del 29 aprile 2021, che immortalavano un bacio tra la conduttrice tv Diletta Leotta e Ryan Friedkin, figlio del magnate americano e proprietario della Roma Dan.

A giudizio dell'Authority, quelle foto ritraggono, all’insaputa della protagonista, "momenti di vita privata svoltisi in alcuni ambienti del suo appartamento sito a un’altezza (quarto piano) idoneo, in quanto tale, a far presumere un certo riserbo rispetto allo sguardo di chi si trovi a transitare sul piano strada".

Di conseguenza, il servizio rivela "un uso non corretto di ’tecniche invasive’ e quindi una raccolta di dati personali, anche strettamente privati, in violazione dei principi generali di correttezza e trasparenza".

Sono i passaggi-chiave alla base della sanzione amministrativa per il gruppo editoriale che edita il periodico, che ora dovrà decidere se chiudere il caso pagando la metà della multa entro 30 giorni o se impugnare il provvedimento.

Il caso

Nel dispositivo, il nome della persona che ha presentato il reclamo è coperto da omissis, ma le circostanze descritte e i riferimenti temporali portano al volto di punta dell'emittente tv Dazn. L’istantanea ’incriminata’ è quella che due anni fa fece il giro del web: il bacio con Friedkin junior.

Qualche giorno dopo, Leotta, all’epoca fidanzata con l’attore Can Yaman, precisò all'inviato di Striscia la notizia Valerio Staffelli, che la intercettò per consegnarle il Tapiro d'oro, che quell’incontro era avvenuto quattro mesi prima, il 20 dicembre 2020: "Ero single e a 29 anni, se sei single, un limone te lo puoi anche concedere", scherzò.

Poi la conduttrice, oggi compagna del calciatore tedesco Loris Karius e all’ottavo mese di gravidanza, aggiunse seria: "Ci sono dei limiti che non devono essere superati e la sfera privata di una persona fa parte di questi".

Ora si scopre che il 9 luglio 2021 Leotta ha inviato una segnalazione al Garante per la protezione dei dati personali, lamentando "un’evidente violazione della riservatezza della sfera personale".

Nell’esposto, ha spiegato che si trovava nella sua abitazione, al quarto piano di uno stabile di Milano, e ipotizzato che il ’paparazzo‘ avesse utilizzato un teleobiettivo particolarmente potente o addirittura un drone per riprenderla vicino a una delle finestre dell’appartamento, a 20 metri d’altezza.

La difesa del settimanale

Dal canto loro, i rappresentanti del settimanale hanno respinto le accuse, dichiarando nell’ordine: che il fotografo aveva usato un "normalissimo obiettivo" con zoom 70-200; che la pubblicazione era stata posticipata solo per avere certezze sull’identità dell’altra persona fotografata; e che la stessa "non ha mai fatto mistero della propria vita sentimentale, né ha mai protestato per la diffusione di articoli e immagini", allegando una rassegna stampa che "illustra inequivocabilmente la presenza di numerosi fidanzati, nella vita dell’affascinante presentatrice, a conferma del fatto che la circolazione di notizie e immagini attinenti alla sua vita privata non è mai stata per lei un problema".

A tal proposito, la difesa del periodico ha aggiunto in una memoria successiva che "l'interessata non ha mai celato flirt e relazioni sentimentali" agli "amanti della materia", "oggi tenendoli al corrente anche della sua gravidanza, con foto più o meno posate".

Senza dimenticare, si legge ancora, che "la segnalante non ha adottato alcun accorgimento (tende) volto a precludere la visibilità dall'esterno di ciò che avveniva nella sua abitazione, vicino alla sua finestra, di sera, con la luce accesa".

La violazione "della sfera privata"

A queste tesi, Leotta ha ribattuto che il momento della pubblicazione era stato scelto apposta per "indurre il pubblico a ritenere che fosse in atto un tradimento”, così da “sollecitare la curiosità del pubblico sensibile a questo tipo di notizie”.

Di più: la donna ha detto di essersi sentita “violata nella sua sfera privata e nella sua riservatezza, fatto senza precedenti, nonostante le decine di pubblicazioni di cui è stata oggetto”. E l’Authority le ha dato ragione, sottolineando che l’interesse pubblico di un’informazione giornalistica non può “giustificare la compressione del diritto al rispetto della vita privata” di una persona, «pur se personaggio pubblico”.