Baranzate (Milano) – Diciotto anni compiuti il 9 ottobre, un diploma IB (International Baccalaureate) alla International School of Milan di Baranzate con media 9,97 e pieni voti con lode all’esame, oggi la facoltà di Economia all’University College of London, e negli ultimi due giorni il viaggio a Roma, per ricevere dal Presidente della Repubblica, insieme agli altri 24 "migliori studenti d’Italia", il premio Alfieri del Lavoro.
"Una grande emozione, un enorme onore. E una bellissima esperienza. L’ho già detto: fra vent’anni voglio tornarci, stavolta come Cavaliere del Lavoro". Non ci sono spazi liberi nella giornata di Francesca Bianchessi (nella foto mentre mostra il premio), diciottenne milanese fresca del riconoscimento assegnato dalla Federazione Nazionale Cavalieri del Lavoro e consegnato al Quirinale. Poche ore dopo è già in taxi diretta all’aeroporto, per rientrare a Londra. Università e ricerche, lettura e scrittura, sport e attività sociali. Sogna un futuro da imprenditrice, nei settori della culinaria e della cura della pelle. E studia. "Lo studio non è tutta la mia vita. Ma, da una certa età in poi, mi ha definito".
Francesca, a cosa pensi di dovere questo riconoscimento?
"I voti del percorso liceale erano il parametro. Forse hanno pesato anche altri fattori. Ho studiato in una scuola dal respiro internazionale, sono stata rappresentante studentesca, ho insegnato inglese ai bambini in una società no profit. Ho scritto un libro di fiabe, ancora non pubblicato. E ho alle spalle attività di volontariato come accompagnatrice di malati a Lourdes".
In che cosa consiste il programma International Baccalaureate che hai seguito a Baranzate?
"È un percorso educativo riconosciuto a livello internazionale. Lo studente sceglie sei materie, sulla base di criteri ma anche delle proprie aspirazioni: io scelsi matematica ed economia, letteratura italiana, inglese, business management e fisica. L’International School mi ha dato molto, i miei insegnanti, vorrei citare in particolare i prof Redaelli e Centonze, sono stati preziosi. È stata la pista di lancio che mi ha permesso di prendere il volo, e di sviluppare i miei interessi".
Quando hai saputo di essere stata insignita del titolo di Alfiere del Lavoro?
"Il 17 settembre è arrivata la comunicazione. Ieri e l’altro ieri sono stata a Roma con i miei genitori Andrea e Flavia, che erano molto più agitati di me. Ricorderò di questi giorni non solo la premiazione, ma tutto ciò che abbiamo fatto e visto. Ci hanno portato in un sacco di posti: la Camera e il Senato fra gli altri".
Cosa vedi nel tuo futuro?
"Mi vedo imprenditrice, la culinaria e la dermocosmesi sono i campi in cui vorrei cimentarmi e già mi cimento. L’anno scorso ho scritto una tesi sul marchio Lush. E ho un blog di cucina, "Cooking with Francy".
Sei ‘nata’ così studiosa?
"Ho iniziato a studiare forte dalla terza elementare in poi. Sono molto curiosa e un po’ maniacale. Se non so qualche cosa cerco su Google allo sfinimento. Anche di notte. E non mollo sino a quando non so abbastanza. Comunque una insufficienza una volta l’ho presa: in prima elementare, in una verifica sulla destra e la sinistra".
Per molti giovani "studiare non serve". Cosa vorresti dire loro?
"Che è folle. Si pensa di poter arrivare in alto così, senza sforzo. Io credo che il lavoro, la concentrazione sugli obiettivi e la preparazione siano indispensabili. Lo studio può fare la differenza".