Milano, 14 febbraio 2023 - "E' passato quasi un anno ma di notte ho ancora gli incubi e dovrò pure affrontare un intervento chirurgico perché quell’aggressione mi ha causato dei danni fisici emersi in un secondo momento. Nel frattempo sono scappata da Milano. Anche per quell’episodio". Francesca Mattiucci, 30 anni, ex responsabile di un negozio di abbigliamento in corso Buenos Aires, è stata picchiata brutalmente la mattina del 21 maggio 2022 da un rapinatore che ha sorpreso a rubare nell’attività commerciale dove lavorava. Dopo averlo visto nel camerino con delle cesoie in mano, pronto a togliere le placche antitaccheggio da alcune magliette, la ragazza ha cercato di chiamare le forze dell’ordine scatenando la sua furia. "Quell’uomo mi ha preso a calci in faccia e in testa. In quel momento pensavo di morire. Ho riportato un trauma cranico commotivo, fratture sparse e tumefazione al volto, con prognosi di 30 giorni". L’aggressore, un gambiano di 34 anni, è stato arrestato per rapina impropria dalla polizia.
Si è ripresa?
"I lividi sono passati. Però mi si è staccata la protesi al seno, sicuramente una conseguenza dell’aggressione perché ho avuo problemi su tutta la parte sinistra del corpo, dove quell’uomo mi ha colpita. Il mese prossimo dovrò affrontare un intervento. E poi dormo male: pochissimo e solo se ho il mio fidanzato vicino. Sono sempre agitata e ho incubi ricorrenti che mi riportano a quel momento. C’è anche altro, che mi fa rabbia".
Cosa?
"Il fatto che probabilmente non prenderò neppure un euro di risarcimento. Ci sarà un processo, chissà quando. Ma dubito che quell’uomo abbia una disponibilità economica per risarcirmi".
Ora dove vive?
"Mi sono trasferita tra Bologna e Venezia".
L’aggressione subita ha pesato sulla sua decisione?
"In parte sì, avevo bisogno di cambiare aria. In più si sono aggiunti altri motivi personali. Così, quando ho ricevuto una proposta di lavoro, l’ho colta al volo".
Oggi qual è il suo lavoro?
"Continuo a lavorare come commessa in un negozio di abbigliamento. Però in un contesto tutto diverso, molto più tranquillo rispetto a quello di corso Buenos Aires, dove in mezzo a migliaia di brave persone capita sempre che ci sia qualche “testa calda”. So che potrebbe succedere ovunque di incontrare la persona sbagliata nel momento sbagliato, però mi sento più tranquilla in questo ambiente nuovo e più “raccolto”".
Ricorre a qualche accorgimento particolare per prevenire rapine o aggressioni?
"Nulla di particolare. Come prima, tengo gli occhi aperti e sono pronta a segnalare eventuali anomalie. Spero di non avere più a che fare con rapinatori ma nessun accorgimento potrà darmi la certezza che non mi succederà più niente di male".