REDAZIONE MILANO

Francesca Quaglia, la traduttrice travolta e uccisa in bici a Porta Romana: il ricordo su Instagram

Conoscenti, ciclisti urbani e gente comune hanno voluto manifestare in rete il loro dolore per l’ennesima vittima sui pedali

Milano, 30 agosto 2023 – La morte di Francesca Quaglia, la traduttrice e copywriter 28enne travolta e uccisa in bicicletta ieri a Milano da un camion, ha alzato un’ondata di commozione e dolore. Non solo gli amici e la comunità dei ciclisti urbani, in molti – forse per la giovane età della vittima, forse per il numero sempre più consistente di lutti nella popolazione che sceglie la mobilità dolce – sono rimasti colpiti dalla tragedia e hanno voluto dedicare un pensiero o una riflessione alla memoria della ragazza bolognese, arrivata a Milano per lavoro.

La bicicletta di Francesca Quaglia; a destra, uno scatto della giovane traduttrice
La bicicletta di Francesca Quaglia; a destra, uno scatto della giovane traduttrice

Cordoglio sui social

Conoscenti e non hanno voluto esprimere il loro dolore anche in rete. Sui social network, per esempio. A partire dal profilo Instagram di Francesca, con alcuni commenti pubblicati sotto le foto che la giovane, laureata in Lingue all’università Cà Foscari di Venezia, aveva postato più di recente.

"Strano venire sul profilo di una persona che oggi non c’è più – scrive una ragazza con il nick Leti0703 – Triste pensare che basta un attimo. Riposa in pace giovane ragazza andata via troppo presto. E perdonami – questa la sensibile chiosa – se ti ho scritto pur non conoscendoti solo per dirti ciao”.

C’è anche chi sente, in qualche modo, un contatto con la sorte di Francesca. “Oggi sono passata dal punto in cui la tua giovane vita è terminata – riporta rosa1.976 – e purtroppo oggi ci passerò ancora perché è un punto in cui passo quasi quotidianamente…Ciò che resta sono i segni del gesso dei rilievi della polizia locale ma la vita, inesorabilmente, in quel punto in cui la tua vita si è conclusa, è inesorabilmente ripresa. Che la terra ti sia lieve dolce Francesca”. 

Tracce di dolore

I ricordi proseguono anche sotto altri scatti, sia ritratti di Francesca, sia annunci delle iniziative letterarie da lei organizzate, sia immagini dei viaggi in Svezia, il Paese dove la copywriter aveva proseguite i suoi studi. “Anche se non ti conoscevo sono triste – riporta mirko_velvet – Un’anima giovane deve solo vivere non morire”. Ancora: “Non sapevo neanche chi fossi fino a oggi – rammenta c.petruzzella73 – Una collega mi dice c'è stato un incidente. Una persona è stata investita. Subito non avevo capito la gravità...dopo poco giunge la notizia della morte. Mi si è gelato il sangue e sono stata pervasa da un senso di angoscia e dolore…È tutto il giorno che ti penso...sono profondamente addolorata e sono vicina alle famiglie coinvolte. Pregherò per te Francesca”. 

Tributo commosso

In rete ci sono anche i ricordi di chi Francesca l’aveva conosciuta, in qualche capitolo della sua giovane vita spezzata troppo presto. Una traiettoria in cui, però, era già riuscita a lasciare tracce importanti, creando legami e stabilendo contatti destinati a durare. “Ciao Fra – scrive un’amica su Instagram – È stato un onore condividere con te quei 6 mesi a Stoccolma (e poi qualcun altro a Milano) di 5 anni fa. Io e gli altri ti pensiamo da qui. E ti saremo eternamente grati per le amicizie che ci hai regalato facendoci conoscere. Ti dobbiamo tanto. Spero che dove tu sei ora sia tutto un po’ meno brutto di come lo è qui”. 

Sono, queste, solo alcune delle manifestazioni di dolore consegnate alla rete a ricordo di una ragazza la cui memoria resterà a lungo in chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di condividere con lei esperienze e momenti di divertimento e riflessione. E la cui morte, è la speranza di molti, non sarà un tributo pagato invano, ma possa diventare spinta a mettere un freno alla strage dei ciclisti urbani.