
Don Augusto Bonora
Milano – "C'era un entusiasmo mai visto prima, che invogliava le persone a darsi da fare. La visita del Papa è stata una rivoluzione, la spinta a un cambiamento reale".
Don Augusto Bonora, che oggi è parroco della comunità pastorale di Quarto Oggiaro, nel 2017 era la guida della parrocchia di San Galdino, di fronte alle case popolari di via Oreste Salomone. Il quartiere della periferia sud est scelto da Papa Francesco come prima tappa della sua visita milanese il 25 marzo di quell'anno.
In che modo la visita fu scintilla di un cambiamento?
"Intanto la visita di Papa Francesco ha avuto il potere di attivare una trasformazione esteriore, attesa dai cittadini da anni: la riqualificazione delle case popolari, promessa proprio in quel periodo e poi realizzata. Furono programmati interventi sulle facciate, sugli ascensori, e non solo. La gente si sentiva "importante", considerata. Al centro delle attenzioni istituzionali. Ma questo era il primo passo di qualcosa di molto più importante".
Cioè?
"Nei 10 anni in cui sono stato parroco di via Salomone, quella è stata la situazione che ha generato più coinvolgimento: tutti volevano attivarsi per preparare l'accoglienza, persone di ogni età. Qualcuno si è anche avvicinato alla Chiesa in quel periodo. E questo perché Papa Francesco avvicinava a sé, già prima di arrivare fisicamente. Per gli abitanti era come se dovesse venire in visita una persona cara".
E lui visitò sul serio delle famiglie...
"Sì. Davvero era come se fosse un amico. Andò in un alloggio in cui c'era un allettato da anni. Poi da una famiglia musulmana, spronando quindi a coltivare l'amicizia e l'aiuto tra le persone di qualunque fede. Poi scelse una casa di anziani. La signora che lì abitava fu ricoverata due giorni prima della visita del Papa, per problemi polmonari, e lui le telefonò mentre era in ospedale. È stato eccezionale, ha voluto mostrarle vicinanza anche a distanza. La sua grande umiltà colpiva sempre".
E usò anche il bagno chimico sistemato in cortile...
"Già. Inusuale. Per qualcuno forse sarebbe stato inconcepibile che un Papa facesse una cosa del genere. Ma Papa Francesco era "uno di noi" e non lo nascondeva. Lontano dagli sfarzi, vicino agli ultimi. Sempre. Anche per questo la gente lo amava".
Organizzerà un momento di preghiera per lui?
"Sì. La mia intenzione è organizzare un momento di preghiera per domani sera, nel quartiere in cui oggi sono parroco. Ma tutti saremo uniti. Le distanze non contano, come ci ha insegnato Papa Francesco".