Milano, 24 luglio 2015 - Tutto era partito alcuni mesi fa quando i militari del comando provinciale della Guardia di finanza di Milano, nell'ambito di un'articolata indagine a contrasto delle frodi al fisco, arrestarono due imprenditori, ancora detenuti, sequestrando svariati beni per milioni di euro. Successivamente hanno rivolto l'attenzione nei confronti del consulente fiscale dei due, già segnalato alla Procura di Monza per aver partecipato all'associazione a delinquere per reati fiscali ed ambientali, rilevando il suo contributo illecito in altre attività, analizzando la documentazione contabile ed extracontabile, sequestrata a suo tempo nell'ambito dell'operazione Vanish Cash condotta dai finanzieri del gruppo di Sesto San Giovannni.
In particolare, l'operazione nata nel 2013 dall'approfondimento di alcune segnalazioni del mercato creditizio, si è sviluppata trasversalmente attraverso indagini di polizia giudiziaria, con perquisizioni e sequestri svolti in diverse sedi societarie, nonché attività fiscali, con l'esecuzione di verifiche nei confronti delle diverse imprese partecipanti alla frode e operanti nel commercio dei metalli ferrosi, resisi responsabili di un giro di fatture false quantificato in oltre 34 milioni di euro. L'operazione, spiegano le fiamme gialle, aveva portato alla denuncia di 11 soggetti tra amministratori di fatto o di diritto e intestatari fittizi di beni e persone giuridiche per diverse violazioni alla normativa penale, tributaria ed ambientale. Per tali fatti, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, nel mese di febbraio scorso, aveva disposto sia misure cautelari personali nei confronti di 2 soggetti sia il sequestro preventivo per equivalente, tra l'altro, di molteplici conti correnti, denaro contante, di diversi immobili, di alcune autovetture di lusso, di due imbarcazioni, quote societarie, orologi di lusso e gioielli per oltre 4 milioni di euro.
L'indagine proseguiva con l'analisi della documentazione sequestrata, dalla quale si evinceva che, nell'ambito del medesimo disegno criminoso - spiegano ancora i finanzieri - il consulente fiscale in questione, iscritto all'ordine dei commercialisti della Provincia di Monza e della Brianza, ha posto in essere una serie di operazioni economiche fraudolente, tra cui la costituzione di 2 trust , finalizzate a creare lo schermo giuridico per celare all'Agenzia delle Entrate i cespiti immobiliari di una delle società di fatto riconducibile ad uno degli indagati, ponendoli al riparo dall'esecuzione coattiva di Equitalia S.p.a. per un debito milionario che il Fisco vantava nei confronti del soggetto. Il coinvolgimento attivo del professionista nelle operazioni fraudolenti è proseguito fornendo un prestanome per l'amministrazione e l'intestazione fittizia delle quote di una società, sempre riconducibile ad uno degli arrestati. Alla luce delle risultanze investigative, il 20 luglio scorso, il Gip di Milano, avallando le richieste del Pubblico Ministero , Paolo Storari, ha emesso, nei confronti del professionista, l'ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare la professione di commercialista e di esperto contabile per una durata pari a mesi 12, nonché un provvedimento di sequestro preventivo di 8 immobili di sua proprietà, per aver concorso con gli indagati nel reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e nel trasferimento fraudolento di valori.