La Polizia penitenziaria ha riacciuffato, dopo quasi tre mesi di latitanza, i due fratelli che erano evasi dall’Istituto penale per minori Beccaria in settembre, a una settimana dalla maxirivolta con incendi alla quale entrambi avrebbero partecipato. La notte di sabato 31 agosto solo un intervento massiccio delle forze dell’ordine che avevano cinturato il Beccaria era riuscito a sventare la fuga di quattro giovanissimi detenuti: uno era stato bloccato, gli altri si erano nascosti all’interno del perimetro dell’istituto. Ma la domenica successiva, l’8 settembre, A. F., di sedici anni, e W. F., di diciassette, nati in Italia da genitori marocchini residenti nel Comasco, ci avevano riprovato con successo, scavalcando il muro di cinta e facendo perdere le proprie tracce, evitando di prendere la metropolitana al capolinea Bisceglie dove erano stati cercati.
Uno dei fratelli è stato trovato alla stazione degli autobus di Lampugnano, dalla quale partono anche corse dirette all’estero, e riarrestato, al pari dell’altro. Il più giovane dei due, il sedicenne A., era già scappato dal Beccaria in giugno, appena tre giorni dopo esserci entrato, arrestato a Desenzano del Garda per scontare un anno e cinque mesi per rapina, con a carico un’altra ordinanza di custodia cautelare per lo stesso reato. Il 14 giugno A. F. si era dato alla macchia con un coetaneo e connazionale, ma era stato rintracciato dopo poche ore alla stazione di Garbagnate Milanese. A settembre, il sedicenne è scappato di nuovo col fratello W., non ancora diciottenne; entrambi sono accusati d’aver preso parte, nel dicembre 2023, a un violento blitz in una sala slot di Mozzate: in quattro erano entrati a volto coperto e avevano malmenato il titolare per derubarlo di quattromila euro.