Fumata nera alla Statale di Milano: per l’elezione del futuro rettore, che raccoglierà il testimone da Elio Franzini e guiderà l’ateneo fino al 2030, si tornerà alle urne. In testa c’è Marina Brambilla, docente di Linguistica tedesca e prorettrice con delega ai Servizi alla didattica e agli Studenti, che ha ricevuto 1.379,75 preferenze. Gian Luigi Gatta, docente di Diritto penale e vicepresidente della Scuola Superiore della Magistratura, ha ricevuto 753, 25 voti. Luca Solari, docente di Organizzazione aziendale e direttore della scuola di Giornalismo “Walter Tobagi“, ha raccolto 544,75 preferenze. Se Brambilla è la super favorita - e sommando i punteggi dei due sfidanti risulterebbe comunque in testa - non è esclusa (anzi sarebbe molto vicina) una possibile alleanza tra Gatta e Solari. Nel caso uno dei due si ritirasse e facesse convergere i voti sull’altro guadagnerebbero un’altra settimana di campagna elettorale: il ballottaggio resterebbe il 17 e 18 aprile. I tempi però sono stretti, visto che martedì scatta nuovamente il silenzio elettorale e il secondo turno è in agenda il 10 e 11 aprile.
"È un risultato importante e incoraggiante, che cercherò di consolidare e ampliare coinvolgendo anche chi al primo turno ha fatto altre scelte", il commento di Marina Brambilla, che potrebbe essere la prima rettrice in 100 anni di storia della Statale: "Mi sembra un segnale chiaro sia dai docenti che dal personale e sono contenta del risultato ottenuto tra gli studenti, che mi hanno conosciuta quotidianamente in questi anni: abbiamo lavorato fianco a fianco su diritto allo studio e residenze". Su 317 rappresentanti di studenti e dottorandi chiamati alle urne e 187 votanti, 138 le preferenze per Brambilla, 30 per Gatta e 16 per Solari. "Sono soddisfatta per l’affluenza (al 79%, ndr) – prosegue –: un bel segnale di interesse per la nostra comunità".
"Ho preso solo 37 voti in meno di Franzini sei anni fa al primo turno, che poi venne eletto – sottolinea Gian Luigi Gatta –: la partita è ancora aperta, si sono misurate le forze in campo. Colpisce che l’espressione di voto per il cambiamento e la discontinuità sia stata prevalente tra docenti e ricercatori e tra il personale tecnico e amministrativo". Nel primo caso su 2.184 votanti, 1.065 hanno indicato Brambilla, 630 Gatta e 440 Solari; nel secondo su 1.485 (il voto è ponderato) Brambilla ha totalizzato 176,75, Gatta 93,25 e Solari 88,75. "Come sei anni fa l’ateneo è ancora diviso in due tra continuità e discontinuità", ribadisce Gatta. Accordo vicino (come nel 2018 fra Franzini e Abbracchio) per sparigliare le carte? "Lo valuteremo. L’indicazione che ci danno i nostri elettori sommati insieme è che la voglia di cambiamento c’è: responsabilmente dobbiamo tenerne conto e decidere il dà farsi nelle prossime ore". "Fino a ieri c’era chi diceva che non avrei preso neppure 200 preferenze, per scoraggiare il voto, non posso che essere contento del risultato – commenta Solari –: anche perché non avevo nessun direttore di dipartimento apertamente schierato con me e si sa che l’università è una struttura molto gerarchica, per questo mi sono candidato. L’analisi del voto ci dice anche che sono stati determinanti i rappresentanti degli studenti, che sono stati eletti da pochissimi colleghi. Chi ha cuore l’università nel lungo periodo si è diviso in due. Che fare? Io non voglio lasciare la Statale a una continuità che è stata sostenuta molto dalla politica. Ne parlerò con Gatta, ma una convergenza di idee c’è". E la campagna elettorale si riaccende.