ANDREA GIANNI
Cronaca

Addio Licia Pinelli, sul feretro la bandiera anarchica che fu del marito Pino. “Mai rassegnazione e odio”

I funerali a Milano di Licia Rognini, una corona di fiori con la scritta “Palestina” e lo striscione "Memoria antifascista". La figlia Claudia: “Non hai mai voluto diventare un monumento nazionale malgrado il terribile calvario e il muro di gomma”

Milano, 15 novembre 2024, La stessa bandiera nera con in rosso il simbolo dell'anarchia che fu deposta sul feretro del ferroviere anarchico Pino Pinelli durante i funerali nel 1969 è stata deposta oggi sulla bara della moglie, Licia Rognini, morta all'età di 96 anni. Accanto la sua foto, mazzi di fiori e una corona con la scritta "Palestina" sul fiocco. Davanti alla casa funeraria San Siro in via Corelli, dove diverse centinaia di persone si sono radunate per la cerimonia laica, è stato appeso uno striscione con la scritta "Memoria antifascista".

L'ultimo saluto a Licia Rognini
L'ultimo saluto a Licia Rognini

Sono presenti volontari dell'Anpi, esponenti del movimento anarchico con le loro bandiere, personalità della società civile milanese. Tra gli altri Giovanni Impastato, fratello del giornalista Peppino Impastato ucciso dalla mafia nel 1978, l'ex magistrato Guido Salvini, che riaprì le indagini sulla strage di Piazza Fontana. Le figlie di Lidia, Silvia e Claudia, hanno rifiutato l'offerta del Comune di celebrare i funerali alla Casa della memoria, preferendo evitare anche una presenza delle istituzioni. Hanno incontrato però il sindaco Giuseppe Sala, che prima della cerimonia è passato per una visita in forma privata alla camera ardente.

La cerimonia funebre di Licia Pinelli
La cerimonia funebre di Licia Pinelli

Una cerimonia aperta dalla musica, con la Ballata del Pinelli cantata davanti ai presenti, nella sala dove è in corso la cerimonia. Licia Rognini si è battuta per metà della sua vita per la verità sulla morte di suo marito, fermato ingiustamente per la strage di Piazza Fontana e precipitato dalla finestra al quarto piano della Questura di Milano, dove era in corso il suo interrogatorio. Episodio dai contorni mai chiariti.

Approfondisci:

Quella notte in cui morì Pinelli: “Io e Pansa da Licia: signora, c’è stato un grave incidente in Questura”

Quella notte in cui morì Pinelli: “Io e Pansa da Licia: signora, c’è stato un grave incidente in Questura”

"Sei stata lucida e dignitosa fino alla fine - è il messaggio letto dalla figlia, Claudia - e te ne sei andata in un soffio. Non hai mai voluto diventare un monumento nazionale malgrado il terribile calvario, il muro di gomma, non ti sei mai permessa la rassegnazione e l'odio. Sei stata la nostra roccia, mamma, non hai mai permesso che il dolore e la rabbia cancellassero i ricordi belli".