DAVIDE FALCO
Cronaca

“Giustizia per Omar”: striscioni e magliette bianco al funerale del 23enne di Bollate morto dopo il pestaggio in discoteca

Tanti parenti e amici a Cascina del Sole per l’ultimo saluto a Omar Bassi a una settimana del decesso in Calabria dove si trovava in vacanza

Bollate (Milano), 12 agosto 2024 – “Giustizia per Omar”, così recita appeso sulla cancellata della chiesa di Sant’Antonio a Bollate dove si svolgono i funerali di Omar Bassi.

Lo striscione appeso fuori dalla chiesa per i funerali di Omar Bassi
Lo striscione appeso fuori dalla chiesa per i funerali di Omar Bassi

Il ragazzo, morto a 23 anni nei primi giorni di agosto in Calabria, dove si trovava in vacanza, era stato coinvolto il 20 luglio in una rissa in una discoteca di Origgio, in provincia di Varese, dove sarebbe stato picchiato da alcuni buttafuori. Così almeno sostengono parenti e amici del giovane di Cascina del Sole, gli stessi che per l’ultimo saluto di oggi hanno chiesto a tutti, media in primis, contegno e rispetto del dolore. Un dolore immenso, testimoniato dalle lacrime e dagli abbracci. 

In prima fila e davanti alle panche il fratello Thomas, i cugini e gli amici di sempre. Presente anche il vice sindaco di Bollate, Alberto Grassi. Niente vestiti neri per i parenti ma una maglietta bianca con impressa una fotografia di Omar, una colomba in un cuore e la scritta "Omy Blanco vive". Il prete durante l'omelia invita a pensare cosa si possa ricordare di una persona dopo la morte e cosa vorremmo si ricordasse di noi. Poi una domanda, "cosa ricorderete di Omar, cosa c'è stato di prezioso e importante nella sua storia?" La risposta dei parenti è stata "tutto" e "la sua purezza".

Verso la fine della cerimonia funebre, un momento di raccoglimento di amici e parenti vicino alla bara bianca del 23enne. Tutti insieme, abbracciati, a sottolineare ancora una volta l'unione della famiglia Bassi e l'amore per Omar. Al termine della funzione Omar è stato accompagnato al cimitero di Bollate per la tumulazione.

Le indagini

Nei giorni scorsi a Reggio Calabria è stata disposta ed eseguita l’autopsia che potrà rivelare l’esatta causa della morte del milanese che era stato dimesso in codice verde dall’ospedale di Garbagnate Milanese dove si era recato due giorni dopo il pestaggio accusando vertigini e mal di testa per poi essere sottoposto alla tac da cui non era emerso un quadro clinico preoccupante.

Così, nelle ore successive, Omar è partito insieme alla famiglia per Bianco, un piccolo paese della Calabria, dove i genitori avevano affittato una casa per un mese. Il 23enne non ha fatto in tempo a godersi quella vacanza: il giorno dopo l’arrivo, ecco il malore violento, mentre sta facendo la doccia al ritorno dal mare. La corsa in ospedale e poi il trasporto in elisoccorso a Reggio Calabria, dove viene constatata la morte cerebrale. Ventiquattro ore dopo, il 5 di agosto alle 10.30, cede anche il cuore.