Quasi ogni sera, in qualche quartiere di Milano, scoppiano fuochi d’artificio. A Sesto San Giovanni la situazione è talmente esasperante che i cittadini hanno chiesto l’intervento dell’amministrazione pubblica e il caso è arrivato in Consiglio comunale. Il problema riguarda i residenti, che non riescono a riposare, e i loro animali domestici, spaventati dai botti quasi quotidiani.
Da dove vengono i fuochi?
Dopo un’interrogazione in Consiglio comunale a Sesto da parte Michele Faggetta, di Sinistra Italiana, la capogruppo della Lega Nicoletta Pini ha minimizzato il problema: “Smettiamola di fare allarmismo e sottintendere chissà cosa dietro questi episodi”. La capogruppo ha dichiarato che secondo le forze dell’ordine si tratta di fuochi d’artificio legati a festeggiamenti di “battesimi”, con tutta probabilità di “famiglie calabresi”.
Da diverse parti, tuttavia, la spiegazione di Pini è stato accolta con scetticismo, anche perché i botti sono esplosi ogni sera, se non più volte, in diverse parti dell’hinterland di Milano: poco compatibile con la versione dei battesimi come unica spiegazione.
Droga, botti e criminalità
Diverse inchieste hanno mostrano come diversi gruppi del crimine organizzato, tra cui Camorra e ‘ndrangheta, utilizzino i fuochi d’artificio come tecnica sicura per comunicare tra famiglie – ad esempio per segnalare l’arrivo di una partita di droga – perché sono difficilmente tracciabili e in pochi istanti fanno perdere le tracce.
Altre volte, vengono lanciate per festeggiare un membro scarcerato che torna a casa. O ancora, è uno modo per i clan di rivendicare il controllo di territori. Qualche esempio: nel 2018 diversi fuochi e falò a Castellammare di Stabia hanno lanciato una minaccia ai collaboratori di giustizia dopo una maxi operazione della Direzione nazionale antimafia, oppure il 21 aprile 2021 a Isernia l’arrivo ai domiciliari del boss del clan di Ostia Vittorio Spada è stato festeggiato con uno spettacolo pirotecnico.
Emulazione e baby gang
Le baby gang presentano spesso dinamiche che emulano quella criminalità organizzata e una delle ipotesi è che usino i fuochi d’artificio per segnare il territorio o festeggiare, com’è successo ad esempio quando davanti a San Vittore sono stati esplosi dei botti per il ritorno a piede libero del trapper – chiamato proprio così – Baby Gang.
Malamovida e baby gang presidiano come come Darsena, Ticinese, Duomo e piazza Mercanti, ma anche via Paolo Sarpi e via Cesariano, dove alla movida più molesta si affiancano fuochi d’artificio fatti scoppiare ad altezza finestre. In queste situazioni, le forze dell’ordine sono costrette a intervenire tutte le settimane.