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Fuorisalone, Vittoria Ricci incontra gli studenti all’Accademia di Brera e racconta “il design del linguaggio televisivo di Striscia”

La figlia dell'ideatore del tg satirico, curatrice del Museo e tuttofare della trasmissione: “Un’istituzione. Il segreto? Sapersi rinnovare costantemente da 37 anni”

Vittoria Ricci all'Accademia di Brera, durante il Fuorisalone

Vittoria Ricci all'Accademia di Brera, durante il Fuorisalone

Estetica ben definita nei suoni, nei colori, nelle forme e nel linguaggio che utilizza”. A raccontare le analogie tra l'universo del design e il linguaggio di ‘Striscia la Notizia’ è stata Vittoria Ricci, curatrice del Museo del tg satirico e tuttofare della trasmissione, nata nel 1988, durante un incontro con gli studenti all’Accademia di Bera, in occasione del Salone dl  Mobile e del Fuorisalone.

“A partire dalla funzionalità, Striscia è un programma che cerca di risolvere i problemi e andare incontro alle esigenze delle persone. Ci battiamo affinché le cose che non funzionano vadano meglio, e la trasmissione ha un risvolto sia politico che civico. Siamo diventati un'istituzione nonostante l'impostazione da tg satirico”, ha spiegato Ricci. Il segreto? “Sapersi rinnovare costantemente da 37 anni”.

L’incontro con gli studenti

L'incontro “Il design del linguaggio televisivo di Striscia la notizia” è stato curato dai docenti Laura Tettamanzi e Antonio Ciurleo. Nei primi minuti è stato proiettato il video ideato per celebrare i 30 anni di vita di Striscia. “Questo è il promo che ci rappresenta meglio. A tema circense, per ricordare che siamo nell'elemento del varietà, non della verità. Il nostro vero scopo è far divertire la gente facendo un programma di inchiesta”.

Anche la simbologia di Striscia è stata al centro dello scambio con gli studenti. Tutti gli elementi iconici dello studio e delle scenografie racchiudono significati precisi: le onde richiamano - come forma - un punto di domanda, il “dubbio infatti è il padre di Striscia” e i soli rappresentano la "dualità", o meglio il concetto che non esiste una verità assoluta e che occorre “favorire il confronto e la crescita”. La strada, invece, è il posto “da cui arrivano le segnalazioni ed è il luogo di lavoro degli inviati”. Sono oltre 400 le cause intentate contro ‘Striscia la notizia’, tutte finora vinte da Antonio Ricci e dalla sua squadra. Nemmeno un pacco-bomba ha fermato le inchieste del tg satirico. “Abbiamo un programma di denuncia e a nostra volta veniamo denunciati ma non abbiamo mai perso una causa” rimarca Vittoria Ricci. “Nel Museo abbiamo una teca con tutti gli atti di denuncia”, si tratta di un contenitore in plexiglass alto 4 metri, colmo di atti giudiziari.

Nel Museo - a oggi, l’unica permanente al mondo dedicata a una trasmissione televisiva - ci sono anche altri materiali provenienti dai magazzini Mediaset, salvati prima di essere mandati al macero: “Si tratta di oggetti legati a inchieste storiche e altri cimeli che, grazie al museo, hanno trovato nuova vita. Questi reperti, oggi esposti, continuano a suscitare interesse ed emozione nei visitatori che quotidianamente vengono accolti negli studi di Striscia”.