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Fuorisalone 2019, all'Università Statale l’omaggio a 'La foresta dei violini'

Si tratta dell'evocativa testimonianza della foresta perduta a seguito dell'ondata di maltempo dello scorso 30 ottobre che ha abbattuto oltre 12 milioni di alberi lungo l'arco Alpino

'La foresta dei violini'

Milano, 5 aprile 2019 - Torna una nuova edizione del Salone Internazionale del Mobile di Milano e del Fuorisalone 2019. L'appuntamento è dal 9 al 14 aprile. Numerosi gli eventi collaterali alla manifestazione di Rho Fiera Milano. Nel Cortile dell'Università Statale di Milano, nel quadro dell’evento 'Interni Human Spaces', Piuarch, lo studio milanese fondato nel 1996 da Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario, presenterà 'La foresta dei Violini'.  Il concept progettuale è di Nemo Monti ed è stato reso possibile grazie a CityLife, con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento e della Magnifica Comunità di Fiemme - che hanno provveduto alla fornitura del legno grezzo e lavorato, recuperato da alberi spezzati dal maltempo.

Due grandi tronchi di abete rosso emergono dal loggiato del Cortile d’Onore dell’Università Statale: le radici sospese nel vuoto si affacciano a sbalzo dalla balaustra sulla corte, sorrette da un cavalletto architettonico realizzato in abete rosso lavorato. Sono alberi strappati dal vento, segmenti di memoria, che testimoniano la natura violata, sono radici nel vento. Tra il cielo e la terra resta l’architettura. Il cavalletto è il mezzo di sostegno elementare, la struttura dell’essenza, il compagno del lavoro universale. 

L'installazione è un omaggio alla foresta perduta, la Foresta di Paneveggio, abbattuta tra il 29 e il 30 ottobre scorso da un’ondata di maltempo e di vento a duecento chilometri all’ora che ha distrutto 12 milioni di alberi lungo l’intero arco alpino. Tra questi, molti degli alberi appartenenti alla Foresta di Paneveggio, conosciuta anche come "Foresta di Stradivari": un luogo famoso per gli “abeti rossi di risonanza” che vi crescono, alberi che danno vita a un legno dalle straordinarie caratteristiche, da sempre utilizzato per realizzare le casse armoniche dei violini e scelto da Stradivari per i suoi capolavori. Un omaggio, dunque, ai territori, alle foreste, alla natura; alle culture che su quella natura hanno costruito dei mestieri; alla filiera del legno che nasce da quei territori; alle arti che hanno saputo fare di quei legni degli strumenti musicali e agli artisti che quegli strumenti suonano per restituire agli uomini emozioni in musica.