Milano - Duecentoventi persone hanno tentato di farsi vaccinare contro il Coronavirus benché non rientrassero né tra le categorie professionali né nella fascia d’età alle quali è riservata questa fase della campagna vaccinale. È successo all’Azienda Socio Sanitaria dei Santi Paolo e Carlo, che nel tardo pomeriggio di ieri ha diffuso una nota con la quale confermava e circostanziava quanto anticipato lunedì da un’inchiesta di Radio Popolare.
In sintesi, secondo quanto riferisce l’Asst, in 220 sono riusciti ad appropriarsi del link interno riservato al personale medico inserito negli elenchi degli aventi diritto forniti da Ats Città Metropolitana di Milano. "Il sistema di prenotazioni interne all’Azienda – si legge nella nota dell’Asst Santi Paolo e Carlo –, grazie ad attente verifiche e controlli effettuati quotidianamente prima dell’accesso al Centro Vaccinale collocato presso il Centro Ospedaliero Militare prevede l’identificazione del soggetto avente diritto: il giorno antecedente l’appuntamento si effettuano controlli incrociati con l’elenco degli aventi diritto e, successivamente in loco, si prosegue con l’identificazione dell’individuo, la compilazione di autocertificazione del diritto alla somministrazione del vaccino e colloquio informativo con il medico". "Grazie ai controlli interni – precisa l’azienda sanitaria – sono state individuate, identificate ed eliminate dagli appuntamenti fissati 220 persone non aventi diritto, pari allo 0,4%, degli oltre 18mila vaccinati, che, consapevoli di non essere autorizzati, hanno tentato senza successo di ovviare le regole".
"Il link – sottolinea poi l’Asst – è strettamente personale: ogni eventuale utilizzo improprio sarà segnalato alle autorità». Una vicenda, quella appena menzionata che, si precisa infine nella ntoa, nulla ha a che vedere «con le vaccinazione rivolte agli ultra 80enni per cui le prenotazioni sono gestite da Aria Spa".
Inevitabile la polemica al Pirellone. "Il sistema di prenotazione della Regione Lombardia è una vergogna, ogni giorno si aggiunge un caso di malfunzionamento – attacca Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd –. Insieme alle fasi uno, uno bis e uno ter c’è stata anche la fase uno a caso". "Sulle prenotazioni vaccinali in Lombardia, e sulla campagna vaccinale in generale, la realtà sta superando il più terribile degli incubi – dichiara Massimo De Rosa, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle –. Adesso scopriamo che sono state vaccinate persone che non fanno parte delle categorie prioritarie e che è possibile accedere, senza controlli, alle vaccinazioni. Assurdo".