NICOLA PALMA
Cronaca

I ladri di cellulari, le “batterie” di predoni e i ricettatori di iPhone (con la stagnola): 87 furti in 5 giorni a Milano

Due pakistani di 39 e 40 anni presi dalle Volanti dopo la denuncia delle vittime: incastrati dal segnale Gps. I dati degli smartphone ritrovati pubblicati sul sito web della Polizia

Alcuni degli 87 cellulari rubati dai due

Alcuni degli 87 cellulari rubati dai due

Milano, 13 gennaio 2025 – Ottantasette telefoni rubati nel giro di cinque giorni. Una media di quasi diciotto colpi al dì tra il 5 e il 9 gennaio. I cellulari sono finiti tutti a due pakistani di 39 e 40 anni, traditi dal segnale gps di due iPhone e fermati con l'accusa di ricettazione dagli agenti delle Volanti. Otto cellulari sono già stati restituiti, mentre di altri trentasei sono stati individuati i proprietari; dei restanti 43, verranno pubblicati i dati nei prossimi giorni sul sito web della Polizia di Stato.

Gli assalti nel weekend

Le chiamate al 112 Stando a quanto ricostruito, nella notte tra sabato 11 e domenica 12 gennaio 2025, due diciottenni hanno chiamato la centrale operativa di via Fatebenefratelli nel giro di pochi minuti: la prima ha riferito che il segnale di geolocalizzazione dell'iPhone della madre, rubato su un tram l'8 gennaio scorso, dava come posizione l'incrocio tra viale Stelvio e via Bassi; la seconda, derubata in metrò a Cadorna il 9, ha segnalato il medesimo luogo per il positioning del suo cellulare.

I telefoni nella stagnola

A quel punto, i poliziotti dell'Ufficio prevenzione generale della Questura si sono recati sul posto e hanno visto tre uomini in una macchina, parcheggiata in una posizione compatibile con quella indicata dalle ragazze. Proprio in quel momento, i due pakistani di 39 e 40 anni stavano avvolgendo i telefoni nella carta stagnola per inibirne il gps. Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno sequestrato gli 87 iPhone, che con ogni probabilità varie batterie di ladri hanno consegnato ai ricettatori in cambio di soldi: sono stati rubati tutti tra il 5 e il 9 gennaio. A valle degli accertamenti investigativi, i due che stavano materialmente confezionando le schermature sono stati fermati e portati a San Vittore; il terzo pakistano è stato indagato a piede libero per favoreggiamento.