Milano, 12 agosto 2022 - La chiave è l’email giusta. La cassaforte sono i dati personali: password, codice fiscale, numeri di carte di credito. Se la combinazione funziona, la frode è riuscita. Rubata l’identità non resta che chiedere finanziamenti o spendere negli e-commerce. In Lombardia, nell’ultimo anno, il colpo è andato a segno 3.264 volte. Una media di quasi nove al giorno che ne fanno la terza regione più bersagliata in Italia dall’ascesa della cybercriminalità (dati Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit). "Dopo il calo nel 2020, a causa del lockdown e della contrazione delle operazioni di finanziamento, con la ripresa della normale operatività nel 2021 i casi sono immediatamente tornati a crescere – dichiara Beatrice Rubini, executive director della linea Mister Credit di CRIF –. Il fenomeno delle frodi creditizie attraverso un furto di identità è in continua evoluzione, con le organizzazioni criminali che si avvalgono di tecniche sempre più sofisticate, che spesso il singolo consumatore non è in grado di rilevare".
Milano, con 1.178 casi (terza nel ranking nazionale), è l’area con più attacchi messi a segno dai criminali del web. Esperti di informatica capaci di violare la privacy della posta elettronica dove troppo spesso vengono lasciate tracce di codici, password e numeri. Al secondo posto in Lombardia si trova la provincia di Brescia, con 405 frodi creditizie realizzate tramite furto d’identità (15esima posizione in Italia), terza Bergamo con 312. A seguire Varese con 279 casi e Pavia con 265. Sondrio con solo 19 frodi è invece la più sicura sul web. Rispetto al recente passato, i cybercriminali hanno aumentato il numero di furti ma abbassato il valore degli importi: i “colpi“ sotto ai 1.500 euro sono cresciuti del 52% rispetto al 2020. Oppure si sono specializzati nei maxi-furti tra i 5 e i 10mila euro - in crescita dal 9,6% al 14% (+45,7%) - e sopra i 10mila euro (12,7% del totale, con un incremento del 13,9%). Calano invece i valori intermedi: -28,9% i furti con valore tra 1.500 e 3mila euro e -10,1% quelli tra 3 e 5mila euro. Rubati i dati personali si passa alla seconda parte del piano.
Nel 34,4% dei casi la frode si conclude con l’attivazione di un prestito finalizzato all’acquisto di beni (auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici in particolare) o servizi. Ma a crescere, nel 2021, sono state soprattutto le frodi sulle carte di credito (+59,7% rispetto al 2020) e quelle sui prestiti personali (+56,6%). Le vittime sono soprattutto uomini: 63,5% del totale, il 2,7% in più del 2020. Gli under 30 si confermano il target più colpito, con un incremento ulteriore dell’8% rispetto all’ultimo bilancio dell’Osservatorio. Diminuiscono gli over 60 (-6,9%). La fascia tra i 41 e 50 anni segue i più giovani, con il 22,5% delle vittime.
"Spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio da parte delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o di informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità – è l’analisi di Rubini –. È indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione nel proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso in cui i dati personali vengano utilizzati per chiedere un finanziamento o se stiano indebitamente circolando sul web".