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Furto al Castello, la Procura apre un'inchiesta per "furto aggravato"

Gli investigatori stanno cercando di capire se possa essere stato un turista di passaggio a rubare le opere, approfittando dell'assenza delle telecamere di sorveglianza, oppure un dipendente 'infedele' o se si sia trattato di un furto su commissione

Uno dei tre quadri rubati al Castello Sforzesco

Uno dei tre quadri rubati al Castello Sforzesco

Milano, 27 agosto 2014 - Il giallo del furto di tre tavole in legno del '400 dalla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milan continua. La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di furto aggravato. Da quanto si e' saputo, infatti, i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Monza, che conducono le indagini, hanno trasmesso i primi atti al procuratore aggiunto Alberto Nobili, il quale ha affidato il fascicolo al pm Luigi Luzi.

La sparizione delle opere, stando ai primi accertamenti, era stata notata venerdì scorso da un dipendente che, però, inizialmente ha creduto fossero state spostate in un'altra sala o in un deposito. Solo il giorno dopo, terminate le verifiche, il museo ha avvertito la polizia e la denuncia poi e' stata presentata formalmente lo scorso lunedi' mattina. Gli investigatori stanno cercando di capire se possa essere stato un turista di passaggio a rubare le opere, approfittando dell'assenza delle telecamere di sorveglianza, oppure un dipendente 'infedele' o se si sia trattato di un furto su commissione. Ipotesi quest'ultima avanzata in un primo momento, ma che potrebbe risultare non credibile anche per il contenuto valore delle opere trafugate (valgono sul mercato antiquario circa 1.500 euro l'una). Gli investigatori, da quanto si e' saputo, starebbero visionando anche le immagini delle telecamere della zona attorno al Castello Sforzesco.