Milano – Un’estranea che spalanca la porta e dà il via libera alla sua complice. Poi le passeggiate frettolose di entrambe da una stanza all’altra, rovistando tra i mobili alla ricerca di oggetti preziosi. Sono le scene che si sono materializzate sul cellulare della proprietaria di un appartamento di via Giasone del Maino, a due passi da via Washington, martedì alle 16: i frame di un furto che le due ladre, una in evidente stato di gravidanza, stavano cercando di mettere a segno nel suo alloggio proprio in quel momento, mentre lei era al supermercato. La donna, peruviana di 29 anni, ha viste in diretta, a distanza, grazie alle telecamere installate in casa e collegate al suo cellulare: il sistema d’allarme è scattato e poi, guardando le immagini degli occhi elettronici, ha avuto la conferma dell’intrusione.
Quindi ha chiamato la polizia in tempo reale ed è riuscita a far arrestare la coppia, composta da una ragazza di 23 anni, bosniaca, incinta all’ottavo mese, e dalla complice di 22, italiana. Entrambe colte in flagranza dalla Volante dell’Ufficio prevenzione generale che dopo la richiesta di aiuto della proprietaria ha raggiunto via Giasone del Maino nel giro di pochi minuti. Quando la polizia è arrivata, le due stavano tentando di fuggire. Non erano più in casa ma avevano raggiunto il cortile, dove speravano di non essere viste, nascoste dietro i bidoni dell’immondizia.
Ma la loro presenza non è sfuggita agli agenti, che una volta individuate le loro sagome ha intimato loro di farsi avanti. Quindi le due sono state perquisite: addosso avevano arnesi da scasso (che evidentemente erano serviti per intrufolarsi nell’appartamento) e una piastra per capelli professionale appena rubata nell’alloggio, dal quale è sparita anche una collana con un punto luce in oro bianco, non ritrovata. Quindi è scattato l’arresto per furto in abitazione. La più grande, incinta all’ottavo mese di gravidanza, è stata accompagnata alla Clinica Mangiagalli come da prassi per una visita, e accertato fosse in buona salute e che non ci fosse rischio per il bambino, è stata trattenuta in Questura. Così la complice, di un anno più giovane, che ha riferito di essere diventata madre da poco. Le due giovani sono poi state giudicate con il rito direttissimo ed entrambe sono state sottoposte all’obbligo di firma.