Milano – Il disturbatore seriale Gabriele Bagnulo, meglio noto con il nickname ‘Il Gabbrone’, dovrà pagare una sanzione di 70mila euro per la violazione dell’articolo del “Decreto Dignità” che vieta di diffondere qualsiasi forma di pubblicità relativa a scommesse e gioco d’azzardo per combattere la ludopatia. L’ordinanza, notificata alla ditta individuale di San Donato Milanese che gestiva l’account del giovane influencer, rientra in un’operazione più ampia dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che ha messo nel mirino decine di content creator, vale a dire persone che generano e veicolano contenuti sulle piattaforme digitali più seguite.
In particolare, l’attenzione dell’Authority si è concentrata sull’eventuale presenza di video promozionali legati al mondo del gioco con vincita di denaro: basti dire che nell’ultima tranche sono stati 21 i multati per lo stesso motivo. Tutto ruota attorno all’articolo 9 della legge numero 87 del 2018, che “si rivolge non solo a chi effettua direttamente la pubblicità, ma anche al soggetto committente, al mezzo o al sito presso il quale viene diffusa la pubblicità nonché all’organizzatore dell’evento, dell’attività o della manifestazione”.
Secondo l’attività investigativa del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza, che ha scandagliato il web per conto dell’Agcom, anche Bagnulo ha infranto le regole durante le dirette sulla piattaforma di live streaming Twitch, che peraltro nel 2023 l’ha escluso definitivamente (come ha fatto sapere proprio il diretto interessato) dopo diversi stop a tempo.
Proprio i gestori di Twitch, in risposta alla richiesta di informazioni dell’Authority, hanno trasmesso l’8 settembre 2023 gli elementi identificativi di Bagnulo, dando atto “del rapporto contrattuale con il content creator che avrebbe generato ricavi pari a oltre 70mila euro”. “Dalla navigazione presso il richiamato servizio di condivisione di video Twitch – si legge nel provvedimento – è stata rilevata sul canale “Il Gabbrone” la presenza di molteplici video con contenuto di promozione o comunque di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro ovvero di invito alla pratica del gioco d’azzardo”. Dal canto suo, l’influencer non ha presentato istanze di accesso agli atti né inoltrato richieste di audizione o memorie difensive.
Nel giugno 2021, Bagnulo era salito agli onori delle cronache per un’incursione – una delle tante che ha messo in fila nella sua carriera – nel locale Crazy Cat Cafè: i gestori, esasperati dai “comportamenti molesti” che avevano infastidito i clienti, lo avevano invitato ad allontanarsi, esortandolo a non tornare. Nelle ore successive, i follower del “Gabbrone”, che avevano assitito alla scena in diretta, avevano inondato di commenti negativi l’esercizio commerciale in zona Centrale, tanto da costringere i titolari a pubblicare un post per difendersi dagli attacchi immotivati, per di più nella difficilissima fase del post pandemia.