MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Gabriele Albertini e la festa per il metrò M4: "Sala non mi ha invitato, ma la Blu è nata con me”

L’ex sindaco papà del progetto: si sarebbe potuta inaugurare prima ma i fondi furono dirottati per il risiko A2A

Il taglio del nastro e Gabriele Albertini

Milano – Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, la nuova M4 è stata disegnata durante il suo primo mandato e oggi (ieri, ndr ) è stata inaugurata la tratta Linate-San Babila. La Giunta Sala l’ha invitata al taglio del nastro?

"No. Ero stato invitato quando fu inaugurata la primissima tratta da Linate, ma non avevo potuto partecipare per un impegno concomitante. Questa volta, invece, non sono stato invitato. E credo di sapere il perché".

Perché?

"Per alcune mie esternazioni in cui criticavo il secondo mandato del sindaco Sala. L’ho accusato di non sapere decidere sul futuro dello stadio di San Siro, di essere un sindaco sequestrato dai verdi “talebani’’ e di bloccare il traffico veicolare senza investire nelle altre forme di lotta all’inquinamento".

Critiche poco gradite da Sala?

"Sì, critiche a cui si è aggiunto anche un sms scherzoso che ho inviato al sindaco nel giorno del Gay Pride, il 24 giugno. Nella Basilica di Sant’Eustorgio avevo visto un ritratto di San Carlo Borromeo il cui volto ricorda molto quello di Sala. E così gli ho scritto: “Particolare somiglianza con San Carlo Borromeo. Ma non ti montare la testa... soprattutto oggi’’. Non mi ha mai risposto. Forse si è arrabbiato. Colgo l’occasione per scusarmi, se Sala si è offeso. In ogni caso la presenza si può oscurare, la storia no".

E la storia cosa racconta?

"Racconta che la M4 è stata concepita e avviata durante la nostra amministrazione ma non solo: la linea 4 si sarebbe potuta inaugurare cinque anni fa, ma nel 2007 l’allora sindaco Letizia Moratti decise di riacquistare i 335 milioni di euro della seconda privatizzazione di Aem per avere gli stessi posti di Brescia nel cda della costituenda A2A e così sottrasse i 170 milioni di euro destinati alla M4".

Sempre sul fronte trasporti, il Comune punta ad aumentare il numero di licenze taxi. Le ultime sono state le 288 ottenute proprio da lei, Albertini, nel 2003. Sono passati 20 anni. Perché è così difficile aumentare il numero di auto bianche a Milano e non solo?

"Io sono stato l’ultimo sindaco a far aumentare il numero di licenze taxi. Il penultimo è stato Carlo Tognoli e sa quante ne ottenne? Quattordici. Io ci ho provato e ci sono riuscito, sono partito dalla richiesta di 500 nuove licenze e ne ho ottenute 288, ma i tassisti hanno bloccato per due volte la città, organizzato uno sciopero a sorpresa a Linate e parlato male di me a chiunque salisse sulle loro auto bianche. Ciò dimostra che la categoria, pur esigua numericamente, 5mila famiglie a Milano, è molto organizzata e determinata. Quindi un sindaco che vuole essere rieletto o non perdere consensi si guarda bene dal toccare i tassisti. Ma mi faccia aggiungere una cosa. L’agenzia comunale per i trasporti aveva calcolato in 1.938 il fabbisogno di nuove auto bianche in città. Ma io ho puntato a numeri più bassi perché andava tutelato il valore delle licenze per ogni singolo tassista, quel valore è come il loro Tfr. Ecco, a questo proposito lancio una proposta: in caso di bando per nuove licenze, Comune e Regione comprino le licenze dei tassisti che vogliono cederle, in modo da non penalizzarli".

Sala riuscirà a ottenere più licenze taxi?

"Sala cerca di non scontentare nessuno perché pensa al dopo-sindaco. Quindi alla fine non decide niente, come su San Siro. Sala è un equilibrista, non vuole scontrarsi con i tassisti. E la Regione non gli darà una mano".