Milano – La prima volta andò male: bando deserto per la Galleria Ciro Fontana, a due passi dal Salotto dei Milanesi. Era l’ottobre 2022 e Milano non era ancora uscita dal lungo tunnel dell’emergenza Covid e aveva subito i contraccolpi economici della guerra appena scoppiata tra Russia e Ucraina. Quella gara prevedeva una destinazione commerciale legata all’apertura di uno Shopping Luxury Mall multipiano e plurimarca, con al massimo cinque insegne diverse, con una base d’asta di sei milioni di euro. Niente da fare. Nessuna offerta arrivata negli uffici di Palazzo Marino, proprietario della Galleria Ciro Fontana.
Stavolta, invece, è andata meglio. La gara lanciata lo scorso giugno per la Galleria che prende il nome da un commediografo, poeta dialettale e funzionario comunale ha registrato due offerte, entrambe di gruppi alberghieri: Siam (Società Incremento Alberghiero Milano, la stessa società che riqualificherà e aprirà al pubblico con una struttura ricettiva di lusso il Palazzo dei Portici Meridionali di Piazza Duomo) e Aries Group (l’azienda gestisce, attraverso contratti di locazione a lungo termine, tre hotel di categoria upper-upscale in città e un grande hotel per soggiorni prolungati, per un totale di 1.640 camere, a Milano, Roma e Bologna). La scelta finale avverrà tramite un’asta all’incanto gestita dall’assessorato al Demanio guidato da Emmanuel Conte: vincerà chi proporrà il canone annuale di locazione più alto.
La superficie messa a bando è di 2mila metri quadrati disposti lungo 10 piani: circa 400 mq nei tre piani interrati e i restanti dal secondo al sesto piano fuori terra. Destinazione e base d’asta sono state definite a partire da una manifestazione di interesse giunta all’Area Patrimonio immobiliare del Comune a marzo da parte di un operatore del mondo dell’hôtellerie: la proposta riguarda la concessione dell’edificio per realizzarvi 40 nuove camere d’albergo, categoria cinque stelle, ad un canone annuo di 1.150.000 euro e un investimento per le opere di riqualificazione di oltre 6 milioni di euro.
La durata della concessione è di 36 anni anziché 18 anni, come nel precedente bando: dati gli ingenti investimenti per ristrutturare e adeguare gli spazi, è necessario un periodo di ammortamento più lungo per consentire un equilibrio economico dell’operazione del futuro concessionario; la base d’asta, che è stata fissata sulla base della manifestazione di interesse a 1,150 milioni di euro. In valore assoluto è inferiore a quella della precedente gara, ma per il fatto che la locazione al metro quadrato per l’alberghiero non ha gli stessi valori del retail. Il canone per il nuovo bando è di 550 euro al mq, superiore al valore di 500 euro al mq di due anni fa.
Sempre sul fronte del bilancio e patrimonio comunale, Fitch ha attribuito al Comune una “A” come Standalone credit profile, il profilo di credito autonomo: il giudizio combina una doppia A, con cui è stata valutata la sostenibilità del debito, con un profilo di rischio ritenuto di fascia media. Confermato il rating a lungo termine a “BBB” con outlook stabile. Nella valutazione della salute finanziaria dell’Ente, l’agenzia di rating prevede per Milano “indicatori economici e sociali superiori alla media nazionale”. La città, rileva il report, “ha una storia di buon controllo dei costi e una solida posizione di cassa con 1,1 miliardi di liquidità libera a fine 2023”.