
Tarcisio Del Bacco proprietario del Biffi
Milano, 25 agosto 2020 - Serrata quasi finita. Martedì prossimo, il 1° settembre, riaprono anche gli ultimi due ristoranti della Galleria Vittorio Emanuele che avevano deciso di non rialzare le saracinesche dopo la fine del lockdown: Biffi e Galleria. Una serrata volontaria, la loro, per provare a limitare i danni, in attesa di tempi migliori per la ristorazione nei locali del Salotto. Sì, perché non quasi nessun turisti e pochi milanesi in centro qualche attività commerciale ha fatto due conti e si è resa conto che conveniva di più non riaprire, almeno per qualche mese ancora. Il tempo delle serrate, però, ormai è scaduto, se non si riapre ora si rischia di non riaprire più, e così anche gli ultimi due ristoranti in Galleria che avevano optato per la scelta più conservativa, hanno deciso di rialzare la saracinesca.
Prima di loro, oltre a Camparino e Motta, hanno ripresa l’attività il Savini, la Locanda del Gatto Rosso e Il Salotto. Tra una settimana sarà il turno anche di Biffi e Galleria. Pier Antonio Galli, gestore del ristorante Galleria e consigliere delegato dell’Associazione Salotto di Milano, spiega: «Riapriremo il 1° settembre, ma non siamo per nulla fiduciosi. Nel centro storico c’è ancora poca gente, non ci sono i turisti. Un gravissimo danno per un’attività come la nostra, che si basa principalmente su tre tipologie di clientela: i turisti, appunto, e poi gli italiani che vengono a mangiare dopo gli spettacoli alla Scala e i dirigenti o funzionari che venivano a mangiare da noi in pausa pranzo». Con la Scala ancora chiusa e gli uffici del centro semivuoti a causa dello smart working, Ma qualche segnale di ripresa c’è. Il primo spettacolo della Filarmonica della Scala è in programma il 13 settembre in Piazza Duomo con 2 mila persone sedute e distanziate. Gli spettacoli seguenti all’interno del Tempio del Piermarini, invece, potranno contenere circa 700 spettatori, sempre a causa delle norme anti-contagio.
Da qui la decisione della Galleria di riaprire. «I nostri dipendenti torneranno a lavorare, alternando presenza e cassa integrazione – continua Galli –. Ma gli stipendi non saranno certamente gli stessi del periodo pre-lockdown, perché prima avevamo molto lavoro e i cuochi e i camerieri facevano tante ore di straordinario. Adesso non sarà più così». Tornare ai livelli della Milano post-Expo non sarà facile, ci vorranno mesi, anzi anni. Intanto il Comune, proprietario della Galleria, ha sospeso fino a fine settembre il pagamento dei canoni di affitti delle attività commerciali nel Salotto relativi ai mesi del lockdown e al periodo successivo, quindi da marzo a settembre. Sospensione, dunque, ma niente sconti, la legge non lo consente. Ogni locale concorderà con l’amministrazione un piano di rientro del pagamenti dei canoni arretrati. Se non ci saranno ulteriori novità, da ottobre il pagamento degli affitti tornerà “normale’’. Galli è preoccupato: «I mesi invernali potrebbero essere critici, perché sono i mesi della stagione influenzale, quindi è difficile che ci sia una ripresa dell’arrivo dei turisti in città».