REDAZIONE MILANO

Galleria Vittorio Emanuele II, la storia di uno dei più antichi portici commerciali al mondo

Venne costruita 156 anni fa su progetto dell’architetto Giuseppe Mengoni, che vinse un concorso indetto dal re, a cui è intitolata. Da allora è crocevia del commercio e della Milano ‘bene’, sempre affollata di turisti. Dopo il ‘caso’ di Tangentopoli, ora ha affitti stratosferici per marchi di lusso

Milano, 8 agosto 2023 - Dedicata a un re, con i suoi quasi 20 mila metri quadrati di splendore in ferro e vetro resinato, meta obbligata per ogni turista, 'salotto' buono di Milano dove le grandi griffe, da Prada a Gucci e Louis Vuitton, pagano affitti milionari per aggiudicarsi uno degli spazi messi a disposizione dal Comune, la Galleria Vittorio Emanuele, ieri sera vandalizzata da alcuni writer con scritte sulla facciata, è parte fondante della storia della città.

Opera dell’architetto Giuseppe Mengoni

La troviamo già immortalata nella tela 'Rissa in galleria' di Umberto Boccioni, il pittore futurista che nel 1910 dipinse il movimento delle persone che la animavano. Ma le sue origini vanno indietro fino al 1863, quando l'architetto Giuseppe Mengoni vinse il concorso per la realizzazione di una Galleria dedicata a Re Vittorio Emanuele II che avrebbe collegato piazza del Duomo e piazza della Scala. Poi tra la posa della prima pietra e i lunghi lavori si arriva all'inaugurazione nel 1867.

Tra le più antiche gallerie commerciali

Da allora il celebre incrocio coi suoi marmi intarsiati, considerata tra le più antiche gallerie commerciali del mondo, è tra i luoghi da non perdere nel visitare la metropoli, da sempre fruibile per tutti. Non solo per respirare la storia, ma per lo shopping, la cucina, e anche l'arte. Per oltre 150 anni l’alternarsi delle sue attività commerciali e ricreative è stato simbolo dei mutamenti della società italiana in generale e milanese in particolare.

Al caffè Biffi la prima luce elettrica

Ospita le boutique più eleganti, il ristorante dello chef stellato Carlo Cracco, lo storico caffè Biffi (nel 1882 fu il primo locale a dotarsi di luce elettrica), e il modernissimo Osservatorio Fondazione Prada, uno spazio dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, situato al quinto e sesto piano dell'ottagono, al livello della cupola in vetro e ferro. 

Tre writers la notte scorsa, in una piazza Duomo ancora piena di gente, hanno imbrattato la facciata del 'salotto' di Milano

Negozi con affitti stratosferici

In ogni giorno dell'anno si fatica quasi a farsi largo per camminare lungo questo crocevia, che ospita poco meno di cento negozi, librerie, bar, distribuiti su una pianta a croce.

I turisti, con sollievo del sindaco Sala, sono da cifre record: da gennaio ad aprile erano già arrivati più di 2,5 milioni di visitatori in città. É chiaro dunque che avere un 'posto' in Galleria è un must per le case di moda: ambitissimo. Per dare un'idea: uno degli ultimi bandi del Comune, proprietario dell'area, per affittare un locale di 188 metri quadrati e doppia vetrina, è stato aggiudicato a Loro Piana, per un canone annuo di 2,3 milioni di euro. Si tratta di uno dei canoni al metro quadro più alti versati all'amministrazione per una boutique in Galleria, pari a oltre 12mila euro al metro all'anno: è secondo solo all'importo record offerto da Dior nel febbraio 2020, pari a oltre 15.500 euro al metro quadro. Tra i canoni più alti anche Gucci, 4,5 milioni all'anno e Fendi 2,45 milioni. Ma si vede che ne vale la pena se questi bandi sono sempre cosi affollati e contesi.

Il rito scaramantico

La Galleria porta fortuna insomma, non solo a chi la 'abita' ma a chi ci passa e va a farsi un giro sul 'toro', realizzato sul pavimento di marmo in mosaico, che rappresenta lo stemma della casa Savoia e si trova al centro dell'Ottagono. Secondo la tradizione è di buon augurio girare per tre volte, sulle ‘palle' del toro con il tallone del piede destro. Chi riesce a farlo mantenendosi in equilibrio, sarà baciato dalla fortuna. Il rito scaramantico è così praticato che ormai al posto delle parti basse del toro c’è una voragine.

Lo scandalo degli affitti ai partiti

Negli anni di Tangentopoli la Galleria è stata anche al centro delle polemiche anche per gli affitti davvero irrisori pagati, in particolare dai politici e dai rispettivi partiti, per dei locali uso ufficio nella sede prestigiosa nel cuore di Milano. 

Nel 2015 aperta una Highline sui tetti

In occasione di Expo a Milano è stata ristrutturata una passerella pedonale, usata in passato per la manutenzione dall’alto della Galleria, che consente di passare a lato della cupola e vedere lo skyline delle guglie del Duomo dall’alto. L’accesso alla Highline del Duomo è tramite degli ascensori da via Silvio Pellico.

Lo sfregio dei writers sul frontespizio

Ieri sera lo sfregio compiuto da alcuni writers sul frontespizio d’accesso da piazza Duomo: in orario serale, ma mentre c’erano ancora a passeggio milanesi e turisti, alcuni vandali sono saliti sul tetto sopra l’arco e sopra la scritta di intitolazione a Vittorio Emanuele II e hanno imbrattato il muro con disegni e scritte. Numerose le reazioni di indignazione da parte di amministratori, politici e sempre cittadini.