PAOLO GALLIANI
Cronaca

Eravamo 3 amici nel miglior bar: i fondatori del Pavè vincono il premio del Gambero Rosso

Ecco i responsi della nuova guida 2019 "Bar d’Italia"

Pavè premiato dal Gambero Rosso (Newpress)

Milano, 20 settembre 2019 - Più che un dogma, una sicurezza: se il mondo cambia, lui no, c’è sempre. Diverso, eppure sempre uguale a sé stesso. Perché il bar non è solo un locale: è la catarsi del risveglio, è il rito propiziatorio a base di «caffè e brioche» che spesso si concede varianti tra cappuccini e spremute, centrifugati e piccole tortine. E allora, se vale la pretesa di giudicare ristoranti e trattorie, deve valere anche per quel rifugio «fuori casa» dove tutti, milanesi e lombardi compresi, testano l’umore della giornata che inizia oppure quello della giornata ormai compromessa. Del resto, è quello che da anni cerca di fare il Gambero Rosso che ieri, nell’elegante Gallia Excelsior, ha presentato i «più bravi del reame», quelli che – per intenderci – si portano a casa le famose «3 tazzine» che stabiliscono l’eccezionalità del locale e gli altrettanto gratificanti «3 chicchi» che rivelano la qualità elevata del caffè servito ai clienti. Come dire: ecco i migliori inseriti nella nuova guida 2019 «Bar d’Italia».

E per Milano, una conferma assoluta (rispetto all’edizione 2018) che premia i simpatici «3 amici» Diego, Giovanni e Luca che anni fa avevano aperto Pavé in via Filippo Casati, riuscendo in breve tempo a moltiplicare per quattro la visione urbana del gusto che sta alla base del loro successo, ancora una volta, unici a Milano a portare a casa il massimo riconoscimento del Gambero Rosso. Importanti anche i premi speciali. Se non è del tutto inattesa la decisione di mettere al primissimo posto nella classifica dei «migliori cocktail bar» dell’intera Lombardia l’Octavius Bar ad the Stage di piazza Gae Aulenti e il Talea, iconico indirizzo di via Argelati, vanno segnalati anche i «migliori cocktail bar d’albergo», nella fattispecie, il «Bar del Bulgari Hotel» e il «Mio Lab» del Park Hyatt. Infine, la provincia, che a dispetto di tutto si conferma come autentica protagonista della nuova guida 2020. Nove i locali lombardi che si aggiudicano «3 tazzine & 3 chicchi» ed è curioso che ben sette di loro si trovino in piccoli centri o comunque non in città o capoluoghi (oltre al Pavé di Milano, solo il Bedussi di Brescia).