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Gambero Rosso 2019: Pisacco miglior bistrot, chapeau al Donizetti

Curiosità a margine, ma anche premi speciali. Che aggiungono dettagli sulla nuova guida

I titolari del ristorante Trippa

Milano, 9 giugno 2018 - Curiosità a margine, ma anche premi speciali. Che aggiungono dettagli sulla nuova guida del Gambero Rosso.

Qualità prezzo – Una variabile che conta, anche se Milano si conferma la città più cara d’Italia e il resto della Lombardia segue a ruota. Tra i più meritevoli, due locali meneghini: l’Osteria Grand Hotel di via A.Sforza 75 e la Locanda Perbellini , esempio di «alta cucina per tutti» che sta portando molti gourmet al 25 di via della Moscova. Grande visibilità anche per l’hinterland: a salire sul podio dei migliori, il «Due Spade» di Cernusco sul Naviglio dei fratelli Di Bari e la storica «Antica Trattoria del Gallo» di Paolo Reina a Gaggiano. Brillano anche «La Piazzetta» di Montevecchia» (Lc), il «Civico 17» di Ponteranica (Bg) e in particolare il «Mu Fish» di Nova Milanese, località brianzola che entra di diritto nella cartografia della buona ristorazione.

Migliori etnici – Tre indirizzi si guadagnano i famosi «3 mappamondi». Tutti a Milano: il Casaramen di Luca Catalfamo in via Porro Lambertenghi 25; Iyo di Claudio Liu in piazza Firenze; e l’intramontabile Wicky’s Wicuisine Seafood di corso Italia 6.

Servizion in sala – Tra i ristoranti premio speciale al D’O di Davide Oldani e, negli alberghi, per il Vun Andrea Aprea.

MIigliore bistrot – Applausi per il Pisacco di via Solferino 48, ennesima e felice intuizione di Andrea Berton, con la firma del bravo 27enne Andrea Asoli.

Migliore wine bar – Chapeau per il Donizetti di Bergamo e per il suo patron Massimo Locatelli.