
Claudio Manzieri, titolare del banco Piazza Affari
Milano, 8 maggio 2017 - Era la punta di diamante dei mercati rionali milanesi. Ma tra borseggi, abusivismo e merce scadente «Papiniano si è avviata sulla strada del tramonto». Parola di Claudio Manzieri, titolare di “Piazza Affari”. Non un banchetto di borse qualsiasi. Fu il nonno Ezio ad acquisire la licenza nel lontano 1918: a lui risulta che sia la più antica in Italia ancora in attività. «Mio nonno iniziò vendendo stracci durante la guerra, poi passò ai giocattoli. Mio padre si buttò sulle borse. Da quando è scomparso, sono io che porto avanti l’attività, ma ogni anno che passa è sempre peggio». Claudio ha 50 anni e opera anche in altri mercati cittadini, da Porta Romana a Corvetto, da Città Studi a De Angeli. Ovunque percepisce «un senso di decadenza».
Marco Gilardi, del negozio Wind di viale Papiniano, conferma: «Da un po’ di mesi a questa parte nei giorni di mercato entrano almeno 3 o 4 clienti per bloccare la Sim. La storia che sento è sempre la stessa: “Mi hanno rubato il telefono…”». Secondo un venditore di stoffe, che vuole restare anonimo, a Papiniano opera una banda di ladri di algerini - travestiti da fioristi - che ha fotografato: «Procedono in gruppi di due o tre. Prendono di mira persone anziane. Uno distrae la vittima con la scusa dei fiori, occultando con il vaso che tiene in braccio la borsa della malcapitata. Poi lui o il suo complice procede ad estrarre il portafogli». Francesca Albanese, del negozio “Sinfonie di sapori”, conferma che le gang di nomadi sono scatenate. «Fanno finta di essere in attesa del loro turno, si mettono dietro alle persone e sfilano il borsellino. Ad una mia cliente è successo un mese fa...».
E la polizia locale? «Sempre presente e in perlustrazione», secondo il referente degli ambulanti di Papiniano, Angelo Ricci. Per Giovanni Facchinetti, però, «fino a 20 anni fa al mercato operava una pattuglia fissa che conosceva a menadito i problemi. Adesso ogni settimana ce n’è una diversa e diventa più difficile il controllo dell’area, nonostante l’impegno». La dichiarazione caustica di Tino De Filippis, sulla strada da 40 anni con il suo banchetto di abbigliamento: «I controlli ci sono. Ma li fanno solo a chi è in regola. Gli abusivi non temono nulla. I politici? Li vediamo solo quando ci sono le elezioni. Poi tornano a vivere nella loro torre d’avorio».
Oltre all'allarme furti e borseggi, c’è quello degli abusivi. Claudio Manzieri, su questo fronte, è secco: «Per ereditare la licenza da mio padre ho dovuto seguire un corso e fare un esame a Torino. Ricordo che mi chiesero di tutto sulla chimica dei cosmetici, sebbene non c’entri nulla con la merce di cui mi occupo. Gli ambulanti un tempo erano grandi professionisti, ci tenevano alla forma e alla sostanza. Voglio dire alle belle esposizioni e a recuperare solo stock di alta qualità. Adesso è diverso. Chiunque può prendere la licenza. Qui a Papiniano aumentano i banchetti di abbigliamento usato o di fondi di magazzino vecchi di decenni. La mia clientela di un certo tipo non viene più da tempo. Anche perché ha paura di subire furti che sono in aumento».