Garbagnate (Milano) – “Avevamo deciso di andare al bar sotto i portici di via Kennedy, abbiamo iniziato ad attraversare sulle strisce, Serafino e Ambra erano in due sulla bici che avevo prestato loro. Io e la mia amica dietro su un’altra. Durante l’attraversamento la bicicletta di Serafino e Ambra è stata investita da un furgone bianco che procedeva a velocità abbastanza spedita. Serafino e Ambra sono stati sbalzati più in là. Noi ci siamo subito fermati e abbiamo chiamato i soccorsi. Ho sicuramente udito un rumore di frenata dopo l’urto, ma non sono in grado di dire con certezza se ci sia stata una frenata anche prima".
È il racconto (messo a verbale) di un amico di Valentino Serafino Colia e Ambra. Il furgone li travolge a 80 chilometri all’ora. Quello che è successo dopo, alle 22.30 di lunedì scorso, lungo via Kennedy a Garbagnate Milanese è stato immortalato dalla telecamera di un negozio.
Le riprese
Nel video diffuso ieri dai carabinieri si vede forse un tentativo, tardivo, di frenata. I corpi dei due giovani vengono sbalzati per 38 metri e finiscono sull’asfalto. L’autista, Bogdan Pasca, romeno di 32 anni, ubriaco e senza patente, scende dal furgone solleva la testa al ragazzo e prova a rianimarlo. Inutile. Valentino Serafino Colia, 15 anni, muore. La sua amica Ambra, 16 anni compiuti il 19 luglio in un letto di Terapia intensiva dell’ospedale Niguarda di Milano, lotta tra la vita e la morte.
La decisione del gip
Ieri il gip del Tribunale di Milano, Lidia Castellucci ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Pasca. Nell’ordinanza il giudice descrive un "grave quadro indiziario" e ribadisce "il concreto il pericolo di reiterazione del reato".
"La personalità del 32enne è da ritenersi necessariamente trasgressiva ed indifferente", dato che ha "più volte commesso infrazioni-reati stradali" e che al momento dei fatti era "sottoposto all’affidamento in prova, misura questa che imponeva anche di non abusare di sostanze alcoliche".
Il racconto dell’investitore
Invece lunedì sera, come raccontato dallo stesso romeno, era stato ad una festa di compleanno, "avevo bevuto birra e non avevo mangiato, sono partito per rientrare in tempo a casa". L’investitore poteva circolare liberamente dalle 6 alle 23. Aveva quindi fretta.
"Pur tenendo conto dello sconvolgimento emotivo sicuramente autentico manifestato nel corso dell’udienza di convalida, è comunque emersa l’assenza di una piena consapevolezza della gravità di quanto accaduto, avendo il Pasca minimizzato l’assunzione di alcol e la condotta di guida".
Per questo una misura meno afflittiva, come i domiciliari, non sarebbe "assolutamente idonea". Intanto in città si moltiplicano manifestazioni di solidarietà alla famiglia di Valentino.
All’esterno della palazzina dove vivono i genitori è stato affisso uno striscione con la scritta, "Emy e Raffy saremo per sempre i vostri figli & fratelli per Vale". C’è anche un pennarello nero: tutti possono usarlo per firmare o lasciare un messaggio.