
Una piattaforma creata ad hoc consente il dialogo tra medici e Asst Rhodense
Garbagnate MIlanese (Milano), 15 dicembre 2020 - «La collaborazione tra medici di base e Asst Rhodense, in questa seconda ondata di contagi Covid, è stata fondamentale. Avere a disposizione degli specialisti che danno indicazioni sulla cura dei pazienti ha alleggerito la pressione sul pronto soccorso e sui reparti ospedalieri. Ma ora non bisogna abbassare la guardia altrimenti tra quindici giorni avremo una nuova ondata di contagi".
E’ la testimonianza di Mario Marone, medico di base di Garbagnate Milanese e presidente della cooperativa Medici Salute Groane. A marzo i medici di base delle Groane aveva sviluppato una piattaforma digitale per incontrarsi e confrontarsi sulla cura dei malati Covid, "eravamo di fronte ad un virus che non si conosceva e quell’appuntamento settimanale che avevamo ci ha aiutato". Dal mese di ottobre, con la seconda ondata, questa esperienza si è ampliata e trasformata in un vero e proprio servizio di videoconsulto: i cinquanta medici di base dell’area delle Groane possono chiedere il parere a cinque medici specialisti dell’ospedale garbagnatese per definire la cura dei pazienti più gravi. Un esempio virtuoso di ospedale che arriva sul territorio o meglio, di medici specializzati in pneumologia, cardiologia, infettivologia, neurologia e medicina interna, che entrano negli ambulatori dei medici di base, non in presenza, ma a distanza, grazie alla piattaforma Teams. "I risultati sono stati sorprendenti, questa collaborazione si è rivelata efficace. Io per esempio grazie alle loro indicazioni sono riuscito a seguire 190 pazienti malati Covid a domicilio, evitando loro l’ospedalizzazione - continua Marone -. Con una semplice mail inviata allo specialista che si desidera consultare, si prende appuntamento e poi in video si discute della situazione del paziente. Questo nei primi giorni della seconda ondata ha evitato che moltissimi pazienti si precipitassero in pronto soccorso, quando la situazione era davvero difficile da gestire". Anche chi lavora in prima linea nei reparti Covid plaude alla collaborazione con i medici di base, "l’obiettivo è quello di lavorare tutti meglio e per il paziente - commenta Francesco Bini, responsabile dell’Unità Operativa di pneumologia dell’ospedale garbagnatese - oltre a descrivere il quadro clinico del malato, possiamo vedere Tac e altri esami che sono stati fatti e poi dare consigli ai medici di base su come impostare la cura".
Intanto da una settimana, sia negli ambulatori dei medici di base che nei reparti ospedalieri la pressione dei malati Covid è diminuita, ma resta “il sistema tamponi“, "l’impatto burocratico di questa seconda ondata è ancora notevole, la gestione dei tamponi con il portale di Ats, dall’inserimento del nominativo del malato alle mail con esito tamponi, ci distoglie da altre incombenze più importanti, non abbiamo ancora finito - conclude Marone - ma quando ho visto la folla che c’era domenica pomeriggio nei centri di molte città ho pensato che questa voglia di libertà possa portare ad una nuova ondata di contagi proprio in coincidenza delle festività natalizie e per chi, come noi e come i colleghi in ospedale, non ha ancora superato la seconda ondata, è davvero drammatico".